“È evidente - sottolinea Liviano spiegando il perché della sua partecipazione alla manifestazione di oggi - che la cultura di comunità, l'appartenenza ad un'unica famiglia, che è la famiglia dell'umanità, che il sentirsi "noi", si sta fortemente dissolvendo”.
Concetti, questi, già espressi da Liviano in una lettera inviata di recente al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nella quale contestava all’esponente leghista i metodi utilizzati sul fronte delle politiche immigratorie.
“La centralità della persona, di ogni persona, l'accoglienza delle diversità, l'orizzonte di senso da condividere, - scriveva nella lettera il consigliere regionale tarantino - sta lasciando spazio, in maniera sempre più prepotente, ad un rallentamento nelle relazioni tra le persone, ad una dissoluzione dei rapporti, a solitudini diffuse. L'inclusività lascia il posto ad autoreferenzialità, la solidarietà tra gli umani ad egoismi crescenti. Siamo in un momento difficile: la forte incertezza economica e la paura del domani (e in verità anche dell'oggi) alimentano disagi e sofferenze. Le persone serie, quelle che ancora fanno politica non in funzione dei consensi e dei ruoli ma avendo in mente la centralità della persona e la cultura del servizio - aggiungeva Liviano - non possono ora tacere di fronte a questo scempio. La passione educativa non può essere sopita, il desiderio di costruire una comunità di uomini e di donne giusta e solidale non può addormentarsi. L'unità nella diversità va costruita ora tra tutti coloro che continuano a pensare che la politica sia arte nobile e difficile”.