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Mercoledì, 26 Agosto 2015 12:49

Taranto - “Sils Maria” al Cineforum LGBTQI di Hermes Academy

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Venerdì 28 agosto, presso la sede dellAssociazione Culturale Hermes Academy Onlus Arcigay Taranto in Via Pupino #90, nel cuore del borgo umbertino, a partire dalle ore 21.00, per il ciclo di Cineforum a tematica LGBTQI, verrà proiettato “Sils Maria (Clouds of Sils Maria), film del 2014 in concorso alla67ª edizionedelFestival di Cannes, scritto e diretto da Olivier Assayas, con protagonisteJuliette Binoche,Kristen StewarteChloë Grace Moretz. La partecipazione alla proiezione è libera e gratuita, ma è obbligatorio prenotare al +39388 874 6670.

Allapice della sua carriera internazionale, a Maria Enders viene offerto di recitare in un revival della commedia che laveva resa famosa ventanni prima. A quei tempi interpretava il ruolo di Sigrid, unaffascinante ragazza che spinge al suicidio il suo capo, Helena. Ma oggi le viene chiesto di cimentarsi proprio nel ruolo della protagonista più matura e tragica. Per prepararsi al ruolo parte assieme alla sua assistente Valentine per andare aSils Maria, un paesino dellEngadina, inSvizzera, dove aveva vissuto gli ultimi anni di vita lautore dellepièceteatrale, morto tragicamente proprio in quei giorni. Una giovane starlet di Hollywood, Jo-Ann Ellis, con una spiccata propensione agli scandali interpreterà il ruolo di Sigrid, la rivale di Helena, e così Maria si ritroverà dallaltra parte dello specchio, faccia a faccia con una donna ambiguamente affascinante: un inquietante riflesso di lei stessa, fino a confondere tra vita reale e teatro, in un doppio gioco crudele e sorprendente.

A seguire la recensione di Paola Casella. Maria Enders è unattrice quarantenne con una carriera di tutto rispetto che ha debuttato al cinema a 18 anni nel ruolo di Sigrid, una ragazza ambiziosa che fa innamorare di sé una donna matura, Helena, e labbandona una volta ottenuto ciò che vuole. Ventanni dopo quel debutto, un regista emergente propone a Maria di reinterpretare quella stessa storia a teatro, questa volta però nel ruolo di Helene. Il ruolo di Sigrid, invece, verrà affidato alla diciannovenne Jo-Ann, idolo dei preadolescenti abituata a recitare in blockbuster popolati da supereroi.Nonostante la perplessità iniziale, Maria accetta il ruolo di Helena, persuasa anche dallinsistenza gentile della sua assistente personale, Valentine, una ragazza intelligente che la segue come unombra, proteggendola con una cura amorevole che va oltre il dovere professionale. Attraverso numerose prove di dialogo con Valentine, che si presta a recitare il copione insieme alla grande attrice, Maria dovrà confrontarsi con la propria insicurezza e la propria paura di invecchiare, che le fa dire: Io sono Sigrid. E voglio rimanere Sigrid. Olivier Assayas costruisce un racconto matrioska costellato di superfici riflettenti, giacché lintera vicenda è un continuo gioco degli specchi. Il rapporto fra Maria e Jo-Ann riflette quello fra Helena e Sigrid, ma anche linterazione fra Maria e Valentine ricalca simili dinamiche. È un esercizio in metacinema, in cui il portato di Kristen Stewart, che interpreta Valentine, ha un notevole peso narrativo: gli innumerevoli riferimenti allincontrollabilità della fama presso il pubblico dei teenager e alleco mediatico globale degli scandali che travolgono le star nellera di Internet sembrano un commentario amaro alle vicende personali delleroina della saga diTwilight. Anche il ragionamento sulla pervasività della Rete e dei social media è di natura riflettente: da un lato fonte di deprecabili ingerenze nella vita privata delle persone e detestabili vetrine della crudeltà narcisistica degli utenti, dallaltro banca dati imprescindibile di informazioni istantanee e necessario veicolo di diffusione mediatica. E così come Internet annulla la linearità della sequenza spaziotemporale, Maria cerca di collocarsi in un non-tempo che prescinda dallanagrafe. Tenendo conto della doppia natura della comunicazione contemporanea e delle sue ricadute sul vissuto dei singoli, Assayas riesce a costruire una storia estremamente verbosa, il cui vero significato si insinua invece nel non-detto, come la nuvola detta serpente del Maloja che si snoda attraverso le valli alpine in cui è ambientata la storia. Allo stesso modo, ciò che è veramente è importante è ciò che non viene mostrato, che si cela alla cinepresa e sfugge al continuo gioco di rifrazioni, perché necessita dellunico ingrediente incontrollabile: lattenzione di chi guarda. Dunque i momenti più importanti della storia saranno una scomparsa silenziosa e la dolorosa presa di coscienza di quanto quella scomparsa sia la conseguenza di non aver saputo soffermare lo sguardo un solo istante in più. Chloe Grace Moretz, che interpreta il ruolo di Jo-Ann, è perfetta nel ricreare la rapidità camaleontica della giovane generazione nel farsi riflesso delle altrui aspettative. Ma il film appartiene al duetto fra Juliette Binoche e Kristen Stewart, che si trasforma in uno specchio buio con unabnegazione identica a quella che Valentine mostra nei confronti di Maria. Attraverso una narrazione formalmente impeccabile, nitida come un cristallo e tagliente come un diamante (del quale ha tutta la durezza), Sils Mariaracconta il percorso di crescita di una donna che rifiuta la maturità per rimanere aggrappata ai privilegi della giovinezza. Ma è anche una riflessione sul cinema come illusionista dello sguardo perché, per parafrasare Assayas, anche un film è solamente un oggetto, e cambia prospettiva a seconda del punto da cui lo si osserva.

Per visionare il calendario completo delle iniziative promosse dall’Associazione Culturale Hermes Academy – Arcigay Taranto con il supporto della rete IsolArcobaleno nella provincia di Taranto ed oltre, consultare il sito www.hermesacademy.blogspot.it

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