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Venerdì, 28 Agosto 2015 07:55

Regione Puglia - Liviano: 1° settembre firma accordo per istituto "Paisiello" Taranto

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Sarà formalizzato martedì 1 settembre, alle ore 15.30 a Taranto, in Prefettura, l'accordo tra Ministero della Pubblica istruzione, Regione Puglia e Provincia di Taranto che consentirà all'istituto musicale Paisiello di continuare la sua importante presenza didattico-culturale sul territorio.

Come si ricorderà, nei primi giorni di agosto, nel corso di un incontro a Roma fu concordato che, per gli anni 2015 e 2016, Ministero della Pubblica istruzione, Regione Puglia e Provincia di Taranto si sarebbero impegnati a cofinanziare i capitoli relativi alle spese fisse per il personale dell’istituto “Giovanni Paisiello”. Ciascuna istituzione avrebbe versato un milione di euro una tantum, per un totale di tre milioni di euro, nelle more del processo di statalizzazione dell’istituto musicale. Decisione confermata il 5 agosto scorso nella sede della presidenza della regione, al termine di un incontro a Bari tra il presidente Michele Emiliano e il presidente della provincia Martino Tamburrano, formalizzata con una lettera, da entrambi sottoscritta, al ministro Stefania Giannini, ricevendo come risposta dallo stesso ministro la volontà del Governo a cofinanziare l'intervento.

Il “Paisiello” finora viveva solo grazie ai finanziamenti provinciali che con la riforma “Delrio” erano a rischio, condannando il liceo musicale alla chiusura.

"Vorrei ringraziare sia il presidente Michele Emiliano che il prefetto Umberto Guidato per la celerità con la quale hanno accolto il mio appello a far presto. La convocazione del tavolo di lavoro per il prossimo 1° settembre ne è la riprova", sottolinea l'assessore regionale Liviano. "La chiusura del prestigioso istituto musicale - fa presente ancora l'assessore Liviano - costituirebbe un grossissimo danno tanto più se si parla del rilancio culturale della nostra comunità. Insomma, ora più che mai - conclude l'assessore all'Industria turistica e culturale della Regione Puglia - occorre fare fronte comune perché in ballo ci sono posti di lavoro e opportunità di studio per i nostri ragazzi ai quali dobbiamo offrire almeno una possibilità di scegliere di rimanere nella propria città piuttosto che emigrare altrove".

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