ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 27 Gennaio 2019 10:05

Come si informano gli under 29, e cosa pensano dei media tradizionali

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Un'indagine condotta da Demopolis per il premio Mario Francese ha analizzato le variabili che orientano la dieta informativa dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni

 Il 95% degli under 30 fruisce quotidianamente della Rete. E il 60% è di fatto sempre connesso ad Internet. È il dato di partenza che emerge dall’indagine sui giovani e l’informazione, realizzata dall’Istituto Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti.

L’indagine ha analizzato le variabili che orientano la dieta informativa dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni, focalizzando gli strumenti impiegati nel vissuto quotidiano per l’informazione e le aree tematiche di maggiore interesse per le nuove generazioni.

I risultati sono presentati a Palermo dal direttore di Demopolis Pietro Vento nell’ambito della giornata voluta dall’Odg nel quarantennale dell’uccisione del giornalista Mario Francese. 

“La centralità delle Rete – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – incide in modo significativo sulle modalità di informazione delle nuove generazioni: il 75% entra in contatto con l’attualità attraverso siti web, portali e testate online. Considerato il contesto, i telegiornali, nazionali e locali, e i programmi d’informazione in tv tengono le loro posizioni: li segue il 66% degli under 30. Ed è un dato che in Sicilia cresce rispetto alla media nazionale. Sempre più centrale appare poi il ruolo di Facebook, Youtube e dei principali Social Network, vero e proprio incrocio di tutte le informazioni”. 

Il trend 2009-2019, disegnato dall’Istituto Demopolis, racconta numericamente un cambio d’epoca: la fruizione dei TG e dei programmi d’informazione passa in 10 anni dal 76 al 66%, quella dei siti di informazione online dal 31 al 75%; cresce di quasi 50 punti, dal 15% al 63%, l’utilizzo dei Social quale strumento di informazione. 

È invece sempre più residuale, tra gli under 30, il peso della carta stampata: in pochi acquistano un giornale in edicola, anche se i quotidiani continuano ad essere letti, online, in tempo reale. 

Degli organi di stampa, a quasi i due terzi dei giovani intervistati, non piace la faziosità dell’informazione politica; il 56% stigmatizza la superficialità di molte notizie. 

“I media tradizionali – spiega Maria Sabrina Titone, ricercatrice di Demopolis – sono comunque percepiti dagli under 30 come più affidabili rispetto ai Social Network”. Una simbolica rivincita, in questo caso, per la stampa tradizionale.  

Ma colpisce un dato nell’analisi Demopolis: ad interessare di più chi ha meno di 30 anni, nel Paese così come in Sicilia, sono per il 70% i fatti locali che avvengono nella propria città o regione. Ma anche, per i due terzi, l’informazione nazionale. Più bassa, poco sopra il 40 per cento, l’attenzione su quanto accade in Europa e nel resto del mondo.

Un altro valore appare estremamente significativo: il 73% dei giovani riconosce oggi al giornalismo una funzione fondamentale o importante nel nostro Paese.  

Dall’indagine emerge infine un risultato di particolare interesse. “Il 70% dei giovani – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si dichiara interessato al giornalismo d’inchiesta e di denuncia. Le nuove generazioni lo vorrebbero più presente sui media italiani: ed è un dato che assume particolare valore in una giornata che ricorda l’assassinio in Sicilia del giornalista Mario Francese nel gennaio di 40 anni fa”.  


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