Così come avviene per gli enti pubblici, infatti, la possibilità di avere capitoli di spesa assegnati consente di razionalizzare i flussi di cassa e indirizzare la performance industriale verso standard di efficienza.
«Ci siamo confrontati, all’interno del CdA e con il socio unico – il commento del presidente Amiu Carloalberto Giusti –, sull’opportunità di dotarci di questo strumento, avendo iniziato ispirato il nostro mandato alla radicale trasformazione della società: da soggetto impegnato quasi esclusivamente a garantire la propria continuità, a realtà capace di misurarsi compiutamente con il core business del ciclo integrato dei rifiuti.
Ci è parso inevitabile, in tal senso, avere un quadro preventivo degli impegni economici da affrontare. Una prova generale che facciamo oggi e che tornerà utile quando approveremo il nuovo contratto di servizio e chiuderemo la partita degli impianti con la Regione».
Un altro capitolo importante del processo di rinnovamento aziendale è proprio la dotazione impiantistica. Il Comune ha avviato le procedure necessarie per richiedere a Bari il finanziamento di cinque nuove infrastrutture per la lavorazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, in modo tale da chiudere il ciclo in loco. L’ottenimento di questi impianti garantirà ulteriore solidità all’azienda e al suo bilancio, consentendo l’auspicato miglioramento dei servizi.
Tornando al bilancio di previsione, è stato preventivato un utile minimo, un sostanziale pareggio dettato dal principio della prudenza: l’accantonamento al fondo rischi è robusto (superiore ai 2 milioni di euro) e vi è una determinazione delle imposte che, volutamente, non considera variazioni in diminuzione ai fini fiscali per perdite pregresse che inciderebbero altresì sui crediti per imposte anticipate.
Rispetto ai principali indicatori, inoltre, il bilancio di previsione presenta una differenza tra costi e valori della produzione che sfiora i 2 milioni di euro e un MOL di circa 4,5 milioni.