Libero, il Messaggero e il Giornale insorgono contro questa sedicenne svedese Greta Thunberg definendola: "rompiballe" "Gretina"; è un modo per rispondere a quanti preferirebbero che la gente italica fosse sempre incollata ai video-annunci su migranti e sicurezza.
Mentre sgretolano le certezze sul futuro.
Cosa è accaduto al mondo ecologista tradizionale?
Una volta argomentammo sulla difficoltà dell'ecologismo a diventare linguaggio parlamentare e politico. Abbiamo talvolta detto di aver votato la migliore classe politica, per poi scoprirla inadeguata a reggere le promesse. Anche le minime.
Quando finiremo l'uso dell'energia sui fossili? E cosa dire dell'eolico che nasconde corruzione? E quando smetteremo l'uso delle discariche che non si sostuiscono con gli inceneritori? E che dire delle emissioni industriali e di tutti gli inquinanti che incidono sul clima? Compresa un'agricoltura intensiva?
Questi solo alcuni dei temi che finiscono sotto i piedi di questi giovani che ci mettono le spalle al muro e ci chiedono, con i loro occhi giovanili e pungenti, di fare qualcosa adesso, perchè vogliono avere futuro, ne hanno diritto. Vogliono vedere il cielo che abbiamo guduto noi nonni da bambini.
Riflettiamo su questo sforzo di delegittimazione, quasi come a volerla assassinare – una giornalista di cui non citiamo il nome la vorrebbe investire con l’auto - di Greta Thunberg è direttamente proporzionale all’incredibile forza del suo messaggio.
Non è un bolla destinata a sgonfiarsi naturalmente, in tal caso non riceverebbe alcuna attenzione. In realtà, i Friday for Future sono un movimento che sta montando e che si sta consolidando. Le iniziative si moltiplicano, gli endorsement pure - qualche settimana fa, migliaia di scienziati, ieri Papa Francesco - e la politica inizia a mettere le questioni ambientali sempre più in alto nelle priorità. Una riscrittura dell’etica sociale che parte dai nostri nipoti, beh ci piace assai.