Il tutto nella piena rispondenza ai principi di legalità e veridicità dei dati contabili, che a Taranto spesso sono stati un optional. Dal punto di vista delle considerazioni politico-amministrativi si certifica che, nonostante le problematiche emerse con il bilancio di previsione, e le sorprese sempre in agguato di debiti rinvenienti dagli anni ante 2007, nel corso della gestione l'amministrazione ha saputo tenere in equilibrio i conti pur raggiungendo gli obiettivi prefissati.
Com'è noto la gestione finanziaria della città di Taranto è sempre condizionata dal dissesto finanziario dichiarato nel 2006, con lo strascico di debiti da pagare anche a
seguito di azioni esecutive che la Magistratura tarantina autorizza a prescindere se rinvenienti o meno dal dissesto. Sul punto la notizia nuova è che, con la gestione
finanziaria del 2018, si sono definitivamente chiuse le procedure dell’O.S.L., con il trasferimento in capo all'ente delle somme residuate, pari a circa 80 milioni di euro.
Tali importanti risorse, anche con preciso indirizzo del Consiglio Comunale, serviranno a pagare i debiti che ancora restano degli anni precedenti al 2007. Il
tutto, ovviamente, in attesa della decisiva sentenza sulla vicenda BOC, che da sola vale potenzialmente circa 200 milioni di euro di debito.
L'avanzo tecnico-contabile del rendiconto approvato è stato di 260 milioni e 677 mila euro, che con i prudenziali accantonamenti previsti dalla legge, si sono ridotti
ad un avanzo libero di 1 milione e 560 mila euro. Tale avanzo disponibile, con emendamento consiliare, su suggerimento dei revisori, è stato bloccato per
consentire ulteriori approfondimenti su una differenza (per poco piu’ di un milione) nel conteggio dei residui IMU.
Il Consiglio ha comunque riconfermato gli impegni previsti con tale disponibilità finanziaria per sostenere l’accordo con l’Università di Bari ed il Bilancio Partecipato.
Sul lato delle entrate c'è da segnalare che resta alto il fondo crediti di dubbia esigibilità, pari ad oltre 131 milioni di euro, che richiederà una maggiore incisività
sul lato del recupero delle somme non pagate.
La pressione tributaria a carico di cittadini ed imprese è restata sostanzialmente invariata ed anzi leggermente ridotta per interventi mirati di esenzione e riduzione.
Il buono stato di salute dei conti comunali è altresì attestato dal saldo di cassa al 31 dicembre: che è pari a circa 120 milioni di euro. Il comune di Taranto ha ampiamente rispettato gli obiettivi del pareggio di bilancio previsti dalla legge. Così come centrati sono stati tutti i parametri di verifica delle condizioni di deficitarietà. I tempi di pagamento delle fatture, a favore di chi presta servizi e lavori al Comune di Taranto, sono nell’ordine di pochi giorni, ponendosi tra i comuni italiani più virtuosi.
Sul lato dei servizi forniti l’amministrazione ha garantito spese per la collettività pari a circa 136 milioni. A queste si aggiunge quella per il personale comunale: che è stata pari a 32 milioni e 254 mila euro (in netta diminuzione rispetto alla media degli anni precedenti). Sono stati onorati, per 1 milione e 800 mila euro, i debiti fuori bilancio, compresi quelli rivenienti dal dissesto.
Sono state fatte spese d’investimento per 12 milioni di euro. Sono stati rimborsati mutui di prestiti vari per 1 milione e 244 mila euro. Tra le spese piu’ significative:
- per i servizi sociali impegnati 13 milioni di euro;
- per la pubblica istruzione, la cultura, lo sport e lo spettacolo spesi 5 milioni e 500 mila euro, tra cui per garantire le mense scolastiche ed i libri di testo alle scuole di competenza comunale;
- per la sicurezza e la viabilità stradale sono stati impegnati circa 1 milione di euro;
- per lavori pubblici, gestione del patrimonio e delle strutture pubbliche comunali, sono stati spesi circa 20 milioni (tra spesa corrente ed investimenti), necessari, tra l’altro a garantire gli interventi nelle scuole, sulle strade, la pubblica illuminazione, il patrimonio comunale, i mercati, gli impianti sportivi, servizi vari, etc.;
- Nel settore urbanistico si segnalano i circa 700 mila euro spesi per i piani urbanistici (nuovo PRG e Piani di rigenerazione urbana).
- all’azienda AMAT, per la mobilità cittadina, sono stati trasferiti da bilancio comunale oltre 28 milioni di euro;
- sulle attività produttive sono state impegnati oltre 3 milioni di euro;
- Sulle tematiche di gestione dei rifiuti ed ambientali, per parte corrente sono stati spesi circa 60 milioni di euro, di cui circa 50 per la gestione dei rifiuti ed altri 2
milioni per la gestione dei cimiteri a cui si aggiungono altri interventi vari tra cui la cura del verde cittadino.
In sintesi si può affermare che l’amministrazione, dal Sindaco, alla Giunta, alla maggioranza consiliare, oltre ovviamente alla parte tecnica esecutiva, ha operato
con oculatezza, garantendo i servizi necessari ed operando importanti investimenti. Il tutto sempre condizionato dai debiti improvvisi che emergono dalla gestione del
dissesto comunale, vera mina vagante su conti comunali. La gestione si caratterizza in totale discontinuità con le pratiche del passato ante
dissesto, che tanto male hanno fatto alla città di Taranto.
*Dante Capriulo - Presidente Commissione Bilancio del comune di Taranto.