Quando un marchio è così importante è facile incappare in un "falso d'autore". L'ultimo caso di queste ultime ore, arriva da Santa Catarina, in Brasile. La polizia locale ha trovato un capannone dove era allestita una vera e propria catena di montaggio che assemblava Ferrari e Lamborghini contraffatte. La scoperta ha messo in luce giro d'affari che ha portato all'arresto dei proprietari della fabbrica clandestina, un padre e suo figlio, che saranno perseguiti per crimini contro la "proprietà industriale". Sono sospettati di essere i "principali contraffattori dei marchi in Brasile". Le indagini della polizia partono dopo aver ricevuto denunce da parte di rappresentanti dei due marchi italiani. In breve tempo si è risalito alla "fabbrica" di Santa Catarina dove, quando la polizia è arrivata, sono state sequestrate otto auto contraffatte "semi-assemblate" di entrambi i marchi, nonché telai, stampi, utensili e fibre utilizzati per la "produzione clandestina di auto di lusso",oltre a numerosi pezzi di ricambio. Una serie di inserzioni pubblicate on-line proponevano supercar di seconda mano a prezzi a dir poco ridicoli. Il prezzo medio si aggirava tra i 180.000 e 250.000 reais (43.000-59.000 euro), mentre il prezzo dei modelli originali oscilla tra 1,5 e 3 milioni di reais (355.000-709.000 euro). Il piccolo stabilimento risulta ben attrezzato con differenti macchinari per la produzione, modellazione e verniciatura di carrozzerie in vetroresina. Molti pezzi sono realizzati artigianalmente ed il risultato finale è una Ferrari o Lamborghini piuttosto somigliante all'originale. Il Made in Italy, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è fortemente apprezzato nel mondo e brand storici come Ferrari sono i più ambiti e soggetti a contraffazioni, soprattutto quando per i meno esperti, può sembrare ottimo per fare l'affare.