Il Consiglio ha stigmatizzato l’iniziativa intrapresa dal consigliere Maria Casiello in via del tutto autonoma, senza che vi fosse un preventivo avviso all’ente di cui ella stessa è componente; ciò ha comportato una serie di disguidi e fraintendimenti sulla origine della richiesta, con conseguente necessità di chiarimento.
In virtù di tanto, il Consiglio dell’Ordine di Taranto, all’unanimità, e con la sola astensione dalla discussione del consigliere firmatario della richiesta di commissariamento, ha deliberato di disapprovare il metodo con cui si è operato, di specificare che l’istanza è del tutto estranea alla volontà dell’ente, di rimarcare che l’Ordine territoriale è diretta emanazione dell’Ordine nazionale, di evidenziare che l’iniziativa intrapresa, in questo particolare momento storico, lede gravemente l’immagine della intera Avvocatura Italiana, che non può essere continuamente additata senza distinzioni come coacervo di malaffare e di conflitti di interessi.