E' come si dice dei commentatori politici nei media, benvenuti all'inferno. Ma c’è da dire che queste sardine hanno smosso la palude della politica, dopo il primo governo e il secondo con lo stesso premier, anomalia tutta italiana. E questo è un pregio indubbio.
Seconda cosa hanno preso, sottraendola a Salvini, Di Maio, Conte e Zingaretti, la tribuna dei media che ora parla di loro e con i giornalisti della cronaca politica che si affannano per sapere liste, elezioni, schieramenti.
In realtà loro appaiono più i nostri giovani in partenza per l’estero con tante lauree e master che si sono fermati a dare qualche schiaffo.
Come del resto ha fatto la svedese Greta sui temi del clima.
Schiaffi ad adulti che non smettono di perdersi nel nulla della politica, con un linguaggio talvolta giunto alla semplificazione estrema della banalità. Come se volesse rivolgersi più alla pancia che al cervello, finendo col far scadere la politica a mercanzia da negozi vintage.
Ecco forse il messaggio delle sardine che si sbaglia a volerlo etichettare, anche se l’attacco a Salvini e alla Lega, sembrerebbe più il braccio di Renzi che altro, invece vogliamo credere che vi sia il messaggio alla politica e del quale tutti debbano fare tesoro, ve lo dicono i giovani che forse non votano più da tempo e che ora che sono in piazza. Quindi ascoltiamo cosa dicono e riflettiamo gente, riflettiamo.