Il libro, giunto già alla sua terza ristampa, affronta uno dei problemi sociali più drammatici del nostro tempo. Oggi in Italia si guadagna meno di trent’anni fa, a parità di professione, di livello di istruzione, di carriera. Vale per tutti, tranne per una minoranza che sta in alto. Questo dovrebbe essere "il" problema all’attenzione delle forze politiche e dei governi.
E se si ricominciasse a parlare di lotta salariale? È sull’impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno più utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. Una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l’alto contro il basso della società, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. Ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni è tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale.
Il testo offre un’analisi accurata di come si è giunti alla situazione attuale e avanza delle proposte concrete per venirne fuori. Il tema è particolarmente urgente per un territorio come il nostro in cui i “salari da fame” sono la normalità per gran parte dei lavoratori.