Avevamo come esempio da emulare un paese la Corea del Sud, che ha avuto 8961 positivi, 111 morti, 12 morti ogni mille positivi contro i circa 44 globali e i 95 italiani. La Corea del Sud ha effettuato 300 mila tamponi !! IL Prof. Crisanti con 25 anni di Africa e senza nessun politico, che lo nomini a rappresentare l’Italia in OMS valuta, che l’alta mortalità lombarda dipende proprio dalla scarsità di tamponi effettuati. Valuta, in 250.000 i casi gli infetti lombardi. Crisanti tenendo conto del numero dei decessi e normalizzando i dati per l’età afferma, che gli infettati in Italia sono 600 mila. La stima di Crisanti si basa sugli abitanti di Vò e dove è stato fatto uno studio rigoroso appurando che gli asintomatici cioè coloro, che trasmettono senza saperlo la malattia variavano tra il 50 e il 75% delle persone infettate. Crisanti richiama il Progetto “tamponi a tappeto” che oggi parte, in Veneto. Se uno sta male telefona ai numeri regionali, arriva un gruppo che fa il tampone a chi sta male e ai suoi contatti. Crisanti definisce “strategia dei cerchi concentrici con centro il soggetto positivo”. Questa la chiama “sorveglianza attiva”, che va estesa a medici, infermieri, poliziotti, cassieri, pubblici dipendenti, bancari etc. Progetto a carico della Regione Veneto e con l’ausilio scientifico della Università di Padova, che fornisce competenze nel campo della ricerca. Obiettivo primo: realizzare 20 mila test al giorno. Rilevante l’affermazione di Crisanti “più positivi scoviamo e meno persone si ammalano, meno vanno in ospedale, meno in terapia intensiva “. Obiettivo secondo: ridurre il rapporto tra ospedalizzati e casi totali. In uno studio condotto da cinesi a Whuan su un campione rappresentativo i contagiati asintomatici risultavano circa il 60%. Questo significa tenendo conto dei dati di ieri sera che i contagiati totali in Italia sono 300 mila. Il dato di Crisanti che è doppio dipende dal conto fatto rispetto ai decessi. Un dato appare inconfutabile: senza identificazione di asintomatici infetti identificati con il criterio della “congruenza” rispetto, a potenziali infettati sintomatici o a essi correlati la battaglia contro il virus avrà fine se e solamente se arriverà il vaccino. La tristezza diventa immensa e sperando, in errori dei modelli matematici che stimano due volte e mezzo i morti di oggi entro il 30 marzo.