ANNO XIX Gennaio 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 05 Maggio 2020 17:36

Nel governo rimane la tensione ma Conte appare "blindato"

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Gli equilibri all'interno della maggioranza sono sempre precari ma tutti vogliono evitare un'ulteriore escalation. A cominciare da Renzi che in un'intervista all'AGI dice di voler fare il mediano di spinta

La convinzione dei partiti della maggioranza è che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sia 'blindato'. Che l'alternativa - "anche per le massime cariche istituzionali", confida un ministro - a questo esecutivo sia solo il voto. E siccome le elezioni in un momento di grave crisi - sanitaria ed economica - sono una prospettiva quasi irrealistica (ma nel governo c'è soddisfazione per i risultati dell'avvio della 'fase due', anche per il Viminale ci sono stati riscontri positivi sulla responsabilità dimostrata dagli italiani), allora anche tra i rosso-gialli sono all'azione i pontieri per evitare un cortocircuito o peggio ancora un incidente in Parlamento.

Tanti i fronti aperti nel campo rosso-giallo. C'è quello della scuola con una parte dei dem irritati con il ministro dell'Istruzione Azzolina. Il tema della giustizia dopo la 'querelle' tra il Guardasigilli Bonafede e il magistrato Di Matteo ("Vogliamo vederci chiaro", dice Renzi paventando di nuovo l'arma della sfiducia) e poi c'è il decreto legge da 55 miliardi.

La riunione - prevista in un primo momento per le 20,30 - è slittata di un'ora. Le distanze tra Italia viva e M5s non si sono attenuate. I renziani dicono no all'ingresso dello Stato nelle piccole e medie imprese: "Si andrebbe a ledere la loro libertà", il ragionamento. E c'è uno stop anche alla "cultura assistenzialista" dei Cinque stelle, "un segnale pedagogico sbagliato", afferma Renzi.

Ma lo stesso Gualtieri ha aperto alla possibilità di un contributo a fondo perduto per le imprese per sminare il terreno. Anche nel Pd c'è chi chiede al ministro dell'Economia - secondo quanto riferiscono fonti parlamentari dem - di spingere maggiormente sulle banche, di non limitarsi a chiedere "un atto di responsabilità" ma di fare in modo che il decreto liquidità venga seguito alla lettera dagli istituti.

In una situazione complicata il presidente del Consiglio Conte è chiamato a mediare. Come per esempio sulla partita 'sospesà sulla ripartenza del campionato di calcio. Spadafora frena, Iv insiste e anche nel Pd - sempre secondo quanto riferiscono fonti parlamentari - ci sarebbe l'intenzione di aprire alle insistenze del mondo del pallone. Naturalmente ogni dossier politico, a partire dal dl che arriverà prima in Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento, non potrà prescindere dai numeri. E Renzi è convinto - osserva un 'big' Iv - che Conte non possa fare a meno dei voti di Italia viva. AGI

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