Ma qui siamo davvero al linciaggio, tanto che il coordinatore della sezione antiterrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, ha aperto un’indagine contro ignoti per gli insulti e le minacce apparse sui social network e in alcune lettere rivolte a Silvia Romano, la cooperante rapita e liberata sabato scorso in Somalia. L’ipotesi è di minacce aggravate.
Tra le dichiarazioni al vaglio della magistratura anche quelle di Vittorio Sgarbi 'A me non risultano riscatti'' pagati per la liberazione di Silvia Romano.
Per quanto riguarda il riscatto non c’è. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla trasmissione 'Fuori dal Coro' su Rete 4, chiedendosi ''perché la parola di un terrorista che viene intervistato vale più di quella dello Stato italiano''. Il riferimento è all'intervista rilasciata al quotidiano 'La Repubblica' dal portavoce di al-Shabaab Ali Dehere.
Ma tutto questo, dovrebbe essere messo in secondo piano, anche perché tutti gli stati pagherebbero riscatti per riliberare connazionali tranne poi smentire.
''Riportarla a casa è stato merito della nostra intelligence'', ha aggiunto Di Maio riferendosi alla liberazione della cooperante. ''C'è gente che ha rischiato la vita per andare a prenderla in Somalia e riportarla a casa '', ha detto ancora, affermando che ''in questo anno e mezzo di prigionia abbiamo sentito la famiglia ogni giorno. Nel mio ministero ci sono persone che hanno sentito in lacrime il padre e la madre per un anno e mezzo, che non sapevano se la loro figlia era viva''.
Intanto Silvia Romano ha chiuso il suo profilo facebook.