Ora si usa la crisi del coronavirus per attuare un piano di esuberi già minacciato ben prima della pandemia. Mentre la multinazionale distribuisce dividendi e incassa, proprio grazie ai licenziamenti all'ex Ilva, decine di milioni di euro dalla vendita delle quote di emissione dell'ETS dell'Ue.
E' ora che si pensi al futuro di Taranto. L'area a caldo dell'ex Ilva va chiusa, gli operai messi in cassa integrazione vanno reimpiegati nelle bonifiche e bisogna accelerare subito sulla riconversione economica del territorio. A tal fine ci saranno a breve i fondi del Just Transition Fund, su cui noi del M5S ci stiamo battendo a Bruxelles per difenderli da chi, come la Lega, vorrebbe distorglieli da Taranto, e per aumentarne la dotazione e consentire a più territori di usufruirne. Insomma, gli strumenti per dire basta ai ricatti di ArcelorMittal ci sono. Basta scuse". Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato.