Per chi, come lo scrivente, annega nei fatti di cronaca, e molto spesso elabora agenzie su politica e affari, leggere la parola “fantasia”, appare come un salvagente insperato, richiama altri tempi di vita, forse altri stadi mentali. L’autrice Marina Lisi con il suo libro «Scrivere un romanzo fantasy», mette in guardia da false considerazioni del settore come se fosse ambito esclusivo della letteratura per ragazzi, perché è da almeno due secoli, dalla nascita del romanzo gotico, per non parlare di quello epico e omerico - che è millenario - che questa letteratura è universale.
E se tende a svegliare il bambino che continua a vivere dentro di noi che male c’è? Anche per non finire col domandarsi, come fa Tiziano Ferro: “che fine ho fatto io” nella sua canzone “il bimbo dentro”, il mondo della favola, o del “fantasy” è da riconsiderare. Ma l’autrice si presta anche a dare consigli. Qui siamo nell’area dei cosiddetti testimonial che lo scrivente portava in aula quando si occupava di formazione professionale. L’addetto, o esperto vale più di un docente teorico. Perché prende spunto, proprio come fa l’autrice, dal proprio vissuto, sul come approcciarsi alla storia fantastica, sul come costruire la prima pagina, che è una sorta di botteghino con tanto di manifesto, prima di entrare per assistere allo spettacolo.
Poi ci sono i personaggi, come quelli pirandelliani in cerca di autore. Difatti tra autore e personaggio c’è un feeling come tra Mastro Geppetto e Pinocchio, e l’autrice avverte che questo rapporto va curato, il personaggio vi chiamerà per altre storie, come è stato per la Tigre della Malesia salgariana. Poi c’è il livello fantastico, come ricorda la nostra Marina, ovvero quello inventato agli inizi del novecento, dalla terra di mezzo di Tolkien, autore del «Signore degli anelli» a quelli che hanno occupato tutto il novecento, come Micheal Ende autore della Storia Infinita e Momo.
Come tutti i manuali il libro invita a scegliere ambientazione, trama, modalità di scrittura e come utilizzare il tempo senza regole ferree ma consigli per l’uso sempre apprezzati in chi si cimenta nella scrittura.
Ovviamente coerenza di tempi e luoghi e altri accorgimenti per rendere la storia interessante da leggere. Ho letto il manuale della Lisi con particolare attenzione e credo che serva davvero a stimolare l’arte dello scrivere. Chi vive come lo scrivente fra le parole, di ogni giorno, sa cosa significa creare, quale personale gratificazione si crea dentro l’autore.
Immaginatevi, come ricorda Marina Lisi, l’autrice di Harry Potter Joanne Rowling seduta in un caffè londinese a disegnare, tra la folla dei clienti, questa saga incredibile che vivrà sempre nei suoi libri. Il cinema è già alle prese con un Harry Potter (attore) di 35 anni con i capelli bianchi che non è e non sarà mai quello letterario. Per questo l'autrice inglese ora lo reinventerà, statene certi. Viva la fantasia.