Il dpcm "è tecnicamente sbagliato perché non poggia su dati scientifici, ma sulle ansie di alcuni ministri preoccupati". Lo afferma Matteo Renzi in un'intervista a la Repubblica. Secondo il leader di Italia viva si tratta di "un decreto che non riduce il numero dei contagiati, ma aumenta il numero dei disoccupati. Fomenta le tensioni sociali di un Paese diviso tra garantiti e non, crea un doppio binario sui ristori economicamente insostenibile nel medio periodo" tanto che l'utilità del decreto dal punto di vista sanitario è ancora "tutta da dimostrare, mentre è certo sia dannoso a livello economico e sociale".
"Preoccuparsi dei cinema e dei teatri senza aver fatto funzionare trasporti e tamponi è umiliante", taglia corto l'ex premier. Quanto all'obiezione che possa essere già troppo per evitare un nuovo lockdown, Renzi risponde che "questo dovrebbero dircelo i tecnici, con i numeri chiari e documenti inoppugnabili" e invita il premier Conte ad "abbandonare la superficialità e il populismo. E mettere in campo la Politica, quella con la P maiuscola" anche perché "continuare a dire no al Mes è masochismo, non ideologia" e sinceramente, chiosa Renzi, "non capisco la sponda che Gualtieri sta dando ai 5 Stelle su questo", tantopiu' che "a metà 2021 il mondo ricomincerà a girare a mille: dovremo essere pronti. Per questo serve il Mes, per questo serve il Recovery fund", conclude il leader Iv. AGI