Silvio Berlusconi si riprende la scena politica e spinge il centrodestra a votare a favore dello scostamento di bilancio di otto miliardi richiesto dal governo. A una settimana esatta dal passaggio alla Lega dei tre deputati di Forza Italia - Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara - il Cavaliere si prende la sua rivincita e, dopo aver incassato l'impegno del governo sul fatto che le risorse andranno a sostegno agli autonomi e a coprire il rinvio delle tasse, annuncia il sì di FI alla richiesta di deficit. La notizia arriva in mattinata, dopo una lunga trattativa notturna, e costringe gli alleati a votare a favore per non spaccare la coalizione.
Salvini, Meloni e Tajani convocano i giornalisti
In coincidenza con il voto, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani convocano una conferenza stampa per spiegare il senso del voto. E' lo stesso Salvini, seduto al centro tra la leader di FdI e il vice presidente di FI, a dare la parola a Tajani, che interviene per primo a chiarire che si tratta di una "vittoria del centrodestra unito", di una "opposizione responsabile" e che mai FI sosterrà un governo che considera "incompatibile". Dal canto suo, Meloni sostiene che il voto non è altro che la dimostrazione che finora è stato il governo a non voler collaborare con l'opposizione. E che, invece, quando la maggioranza ha mostrato apertura al dialogo l'opposizione c'è sempre stata "per l'interesse del Paese".
Il leader della Lega: "successo di coalizione"
Salvini parla addirittura di "un bel successo" per il centrodestra. E rilancia sostenendo che la collaborazione col governo su questo voto potrebbe segnare "l'inizio di un percorso", dicendosi disponibile ad aprire un "tavolo con il governo su scuola e riforma fiscale". Ma quando vengono citate le parole del ministro Dario Franceschini, che elogia la "scelta di responsabilità di Berlusconi che ha politicamente costretto le altre forze di centrodestra a cambiare linea e ad adeguarsi", in sala cala il gelo. Tajani si affretta a precisare che Berlusconi aveva comunicato la sua decisione a Salvini e Meloni.
Mentre il segretario leghista attacca il Pd: "Guardando ai numeri stiamo parlando di 8 miliardi non per monopattini e banchi a rotelle ma, dando ascolto a un centrodestra unito, a sostegno delle imprese. Al Pd in difficoltà farebbe comodo centrodestra diviso ma è un pio desiderio. Anzi se fossi nella maggioranza mi preoccuperei di più di pezzi della maggioranza sempre piu attenti alle nostre proposte". Salvini poi lamenta la mancanza di "contatti diretti" con esponenti della maggioranza e la confusione delle telefonate notturne con il Mef. Oltre a protestare contro le modifiche delle leggi su sicurezza e migranti che andranno in Aula la prossima settimana e contro le quali - auspica - il "centrodestra unito farà muro".
Lo scetticismo di Matteo e Giorgia
Nella coalizione non è un mistero che Salvini e Meloni fossero molto scettici sul voto a favore e che, messi nell'angolo dall'attivismo di FI e di Berlusconi, si siano dovuti adeguare per non rompere la coalizione. Da parte leghista, invece, si sottolinea come FI fosse fortemente divisa sul tema e che Berlusconi sia dovuto intervenire in prima persona e agire per non spaccare e 'salvare' il partito. AGI