ANNO XVII Giugno 2023.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 10 Dicembre 2020 06:31

Renzi a Conte: "Se vuole poltrone, le nostre a disposizione"

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Via libera dai due rami del Parlamento alla risoluzione di maggioranza. Superato lo scoglio del Senato, anche se passa sul filo: 156 voti, 5 meno della maggioranza assoluta. Renzi "Dica ai suoi collaboratori che chiamano le redazioni dei giornali per dire che Italia Viva è in cerca di poltrone che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre a sua disposizione, due da ministro e una da sottosegretario. Il Parlamento non è un talk show, lo spieghi ai suoi collaboratori".

"Dica ai suoi collaboratori che chiamano le redazioni dei giornali per dire che Italia Viva è in cerca di poltrone che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre a sua disposizione, due da ministro e una da sottosegretario. Il Parlamento non è un talk show, lo spieghi ai suoi collaboratori". Lo dice Matteo Renzi dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte.

"Vorrei prendere l'occasione di questo dibattito per utilizzare parole di verità e trasparenza, come quelle che ci diciamo negli incontri privati o quelli di maggioranza, anche qui in Parlamento. Serve dirsi le cose in faccia, ora o mai più", sottolinea Renzi nel suo intervento al Senato.

"E' bene essere chiari sul punto e lo diciamo: non scambieremo il nostro sì al governo" sulla cabina di regia "con uno strapuntino o un posto a tavola", prosegue il leader di Italia Viva.

"Per giocare pulito e trasparente, noi diciamo: se c'è un provvedimento che tiene dentro la governance del Next Generation Eu e la fondazione dei servizi, noi votiamo contro. Lo diciamo con molta lealtà e lo diciamo prima".

Al Senato l'intervento del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: "I duecento miliardi sono una conquista ma anche una grande responsabilità: noi non scambieremo il nostro si alla proposta di governance con uno strapuntino. Non stiamo chiedendo che nella cabina di regia ci sia uno nostro. Il 22 luglio abbiamo chiesto una cosa: di fronte ai 200 miliardi da spendere o il parlamento fa un dibattito vero, oppure perdiamo la dignità delle istituzioni". "Non va bene che ci arrivi alle 2 un emendamento alla manovra una proposta con manager al posto dei ministri: colleghi del Pd, eravamo nello stesso partito quando uno di noi firmò un ricorso alla Corte contro chi non voleva farci discutere la manovra. Allora era Salvini, ora è lo stesso. E' una discussione essenziale per le istituzioni". "La task force - ha detto ancora Renzi - non può sostituire il parlamento: dov'è il sindacato? Ma non è solo un problema di metodo, anche di merito. Come si fa a dare 9 miliardi alla Sanità". "Io al governo misi 7 miliardi alla Sanità e si parlò di tagli, per me ce ne vogliono il doppio, il triplo". "Dico una cifra: 36, quelli del Mes...". "Siamo pronti a discutere ma non a usare la manovra come veicolo di quello che abbiamo letto sui giornali, compresi i servizi. Se c'è una norma che mette la governance con i servizi votiamo no".  "Se i suoi collaboratori telefonano ai giornali per dire che vogliamo una poltrona in più, sappia che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre, due da ministro e una da sottosegretario, nostre a sua disposizione. Se invece vuole ragionare sul serio spieghi che questo non è un talk show, non è il Grande Fratello ma la politica", ha detto ancora Renzi applaudito al termine del suo intervento anche dagli scranni della Lega.

"La Lega e tutto il centrodestra sono pronti a discutere" con il governo se al centro del confronto c'è "l'idea del futuro dell'Italia che abbiamo", ad esempio sui temi della disabilità, della sanità, del lavoro, del futuro dell'industria e delle infrastrutture, come l'ex Ilva di Taranto o il Ponte sullo Stretto, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in Senato durante le dichiarazioni di voto.

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