Via i veti su Iv. È la condizione espressa dal leader di Italia Viva Matteo Renzi nel colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel quale ha manifestato la disponibilità del suo partiito a un governo politico o eventualmente anche istituzionale e ha detto di aver sentito il premier dimissionario.
Il Pd dal suo canto ha ribadito, come votato ieri nella direzione la propria posizione per il Conte ter. "Abbiamo indicato la disponibilità a sostenere un incarico al presidente Conte che anche nell'ultimo voto di fiducia si è rivelato punto di sintesi ed equilibrio avanzato", ha detto Nicola Zingaretti al termine del colloquio con il capo dello Stato. Il Pd ha comunicato di sostenere l'incarico al presidente uscente Giuseppe Conte "per un governo che possa contare su un'ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista, che sia in grado di affrontare le emergenze della pandemia e che realizzi con riforme istituzionali quella macchina pubblica in grado di far ripartire il Paese".
La posizione di Iv - "Andare ad elezioni sarebbe un errore per l'Italia, rischiamo di perdere l'appuntamento con il recovery. Occorre un governo presto e abbiamo dato disponibilità al presidente per individuare le soluzioni più opportune, preferiamo un governo politico che istituzionale ma siamo disponibili anche a un governo istituzionale". Così Matteo Renzi al termine delle consultazioni con Iv. "Abbiamo sentito 'mai più con Iv', 'non più con Iv', poi 'Iv è irresponsabile e inaffidabile'. Noi pensiamo - ha detto Renzi - sia inaffidabile chi non vuole affrontare adesso la questione dei prossimi anni. Non siamo né inaffidabili né irresponsabili ma molto chiari e diretti: abbiamo sentito parole su di noi al limite dell'insulto. Vogliamo sapere dalle altre forze se ritengono Iv parte o non parte della maggioranza". "Rimettiamo la valutazione a chi in queste settimane ha messo veti su noi". "Noi non abbiamo fatto il nome di Conte perché siamo in una fase precedente", ha detto Renzi. "Veti sui nomi? Credo che dobbiamo adeguarci all'adagio latino 'Nomina sunt consequentia rerum', i nomi sono conseguenti alle cose".
"La caccia al singolo parlamentare - ha osservato - è indecorosa, si è fatto credere che con un voto o due si affrontasse la crisi. Iv è esattamente l'opposto come dimostrano le nostre ministre che si sono dimesse"."Iv ha espresso al presidente della Repubblica la preoccupazione non già per la crisi politica ma sanitaria, economica ed educativa del Paese dopo la pandemia. C'è chi pensa di far credere che la discussione sia tra caratteri, personalità, piccoli risentimenti, niente più lontano dal vero: non sta né in cielo né in terra. Da mesi chiediamo di discutere di contenuti, soprattutto di quelli su cui non siamo d'accordo". "Questo l'ho detto al premier dimissionario quando ci siamo sentiti dicendo che Iv non ha problemi personali", ha detto ancora il leader di Iv.
"La caccia al singolo parlamentare fino a oggi non ha prodotto un'altra maggioranza. Chiediamo di fare presto. Siamo pronti a impegnarci se è una maggioranza e se politica, no se raccogliticcia e se populista. Attendiamo di capire nelle prossime ore se la valutazione è voler coinvolgere Iv e nel caso discutere delle idee".
Restano le distanze tra i partiti soprattutto sul nome del premier. Con una precisazione che arriva, prima dell'avvio delle consultazioni, dal segretario DemNicola Zingaretti via Fb: "Non abbiamo nessuna intenzione di chiuderci nelle nostre stanze a cercare un governo a qualunque costo. Non è questa la nostra storia e non è questo che serve alla nazione. Prendiamoci cura dell'Italia e credo che la cura giusta sia un governo di legislatura, europeista, repubblicano, che rilanci lo sviluppo, socialmente giusto e attento agli ultimi. Un governo attento alla salute e al futuro degli italiani. Questa crisi non l'abbiamo voluta noi. Ne avremmo fatto volentieri a meno. Ripeto. L'Italia può e deve guarire".
Liberi e Uguali - "Abbiamo comunicato al presidente Mattarella la nostra disponibilità a proseguire la esperienza di governo con il presidente Conte, fondata sull'alleanza tra M5S, Pd,e Leu come nel 2018 e che possa allargarsi a chi crede nei valori costituzionali ed in una Ue solidale". Lo ha detto Federico Fornaro di Leu al termine dell'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La prima forza politica a salire al Colle è stato il gruppo delle Autonomie. "Abbiamo una preferenza per un eventuale Conte Ter. Abbiamo avuto una buona esperienza con Conte che ci ha sempre dato una mano. Pensiamo sia un punto di equilibrio tra tutti i partiti che formano questo governo e senza di lui è difficile avere una stabilità", ha detto Julia Unterberger del Gruppo "Per le Autonomie" al Senato al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica. "Abbiamo confermato al presidente Mattarella il sostegno per qualsiasi formazione purchè sia fortemente europeista e abbia nel programma la tutela delle minoranze linquistiche e delle autonomie speciali. Il Paese non ha bisogno di una crisi. Si deve trovare una soluzione politica e non un governo tecnico", ha aggiunto. Ora è la volta del gruppo Misto.
Misto Senato - "Abbiamo con molta chiarezza dato la nostra indicazione nel senso del presidente Conte: riteniamo indispensabile e necessario costruire intorno a lui e rinforzare la maggioranza e certamente allargarla su temi molto chiari e per portare a compimento il recovery fund. E' necessario per il Paese che Conte possa continuare in Ue il lavoro importante che è stato fatto ed ha prodotto cambiamenti", dice Loredana De Petris del Gruppo Misto al Senato al termine dell'incontro al Quirinale con il quale è andata insieme anche al leader di Leu Pietro Grasso. "Il nostro giudizio sull'affidabilità di Iv è abbastanza critico - ha aggiunto - non possiamo essere alla mercè di posizioni poco chiare e comprensibili e poco collegate all'azione di governo. Bisogna garantire la stabilità senza continue contrattazioni". "Questa crisi ha lo scopo di scompaginare il quadro politico e spaccare una maggioranza che ha dimostrato di lavorare bene. L'alleanza tra il Movimento Cinque Stelle, il Pd e Leu va difesa non solo per il presente ma per il futuro. Non consentiremo che i giochi dei prossimi giorni mettano in discussione questa prospettiva", prosegue Grasso.
Misto-Radicali +Europa - "Abbiamo manifestato al presidente Mattarella con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità ma siamo disponibili a discutere di contenuti con un nuovo eventuale presidente incaricato con un autorevole profilo europeista e riformatore con una maggioranza più ampia e pari a quella che nella Commissione Ue sostiene Ursula Von Der Leyen", dichiara invece Emma Bonino di +Eu al termine dell'incontro al Quirinale.
Misto Camera - "Abbiamo manifestato al presidente Mattarella una generale preoccupazione per una crisi che non ci voleva, Come componente delle minoranze linguistiche auspico la formazione di un governo stabile con maggioranza solida. Per noi è essenziale che sia un governo europeistico con una sensibilità molto alta per le autonomie e le minoranze linguistiche", dice il dpeutato Manfred Schuullian al termine dell'incontro al Quirinale. "Serve una maggioranza stabile che guarda alla Ue. Un reincarico a Conte ci sembra necessario in quanto unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura. Ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella che si è dimostrato capace di iniziative adeguate", osserva Bruno Tabacci della componente Centro democratico
Gli 'Europeisti' - "Abbiamo come punto di riferimento il premier Conte: per noi è l'unica soluzione per poter continuare ad andare avanti in questa legislatura", dice Ricardo Merlo al termine dell'incontro al Quirinale. "Un reincarico a Conte è necessario. In questa pandemia lui è già 'up to date'", aggiunge Gregorio De Falco.
Si è riunita, intanto, questa mattina, in gran parte in videocall, la "fronda" dei deputati M5S. Alla riunione, riferisce una fonte parlamentare presente all'incontro, ha partecipato un numero di deputati superiore alla ventina e "proveniente trasversalmente da tutta la penisola". E al tavolo è stato sottolineato un concetto: "Senza Conte non sarà votata la fiducia a un altro premier". Nella riunione, che ripercorre un po' quella di ieri sera al Senato, secondo la stessa fonte è stato comunque "tenuto presente" che il gruppo è compatto su Conte ma è stata anche rimarcata la necessità di aprire al rientro in maggioranza di Italia Viva. Ansa