"Un incubo", cinque anni di abuso di alcol e droghe per non pensare alla morte della madre, Diana: a raccontarlo è il principe Harry in un nuovo documentario 'The Me You Can't See' in onda su Apple tv in cui ha parlato degli attacchi di panico dopo la scomparsa di Lady D, nel 1997. Harry ha raccontato che dai 28 ai 32 anni di età ha vissuto il periodo più buio della sua vita.
"Bevevo tanto alcol quanto se ne beve in una settimana. Non perché mi divertissi ma perché cercavo di nascondere" il dolore, ha spiegato nell'intervista con Oprah Winfrey ,"prendevo droghe per sentire meno".
Alcol, droghe per "mascherare" le emozioni, con il trauma della morte di mamma Diana. Ansia e attacchi di panico tra i 28 e i 32 anni. Il principe Harry aveva solo 12 anni quando morì Diana, il 31 agosto del 1997. Nei primi tre episodi della serie 'The Me You Can't See' su Apple Tv, Harry, che ha lasciato il Regno Unito da più di un anno, ha affrontato i ricordi traumatici della sua infanzia, anche il funerale di Lady D, immortalato con il padre, il fratello, lo zio e il nonno dietro al feretro di Diana.
"Quello che ricordo più nitidamente è il rumore degli zoccoli dei cavalli - ha detto il principe, oggi 36 anni, a Oprah Winfrey - Era come se fossi uscito dal mio corpo, come se camminassi facendo quello che ci si aspettava da me. Mostravo un decimo delle emozioni che tutti mostravano: questa era mia madre, non l'avete nemmeno mai incontrata". La serie si concentra sulla salute mentale e Harry parla del trauma della perdita: "Ero solo mentalmente confuso".
"Ero disposto a bere, a prendere droghe, ero disposto a provare le cose, a fare le cose che mi facevano sentire meno come mi sentivo in realtà", ha detto, ammettendo di aver bevuto tanto "perché cercavo di mascherare qualcosa". Durante il programma Harry è anche tornato a denunciare l'assenza di empatia da parte della famiglia reale, il "totale abbandono", nei confronti di Meghan, una delle "principali ragioni" dell'addio alla terra britannica. "Certamente ora - ha detto - non sarò mai costretto a tacere".