Da "solido liquido" la differenza è netta, ma anche il sentimento espresso assume una connotazione molto più matura per quanto riguarda le sonorità, le quali si avvicinano ad un mondo un pò piu "Indie" proprio per la capacità di fare propri diversi generi, fluttuando da uno stile all'altro.
Anna Giusti la riconosci immediatamente nonostante i suoi mille "Me" musicali, con una voce avvolgente che sa essere graffiante e che bene si adatta allo stile che andrà a fare proprio.
Anna si divide in una perfetta dicotomia, quella che riesce a realizzare una crasi fra cantautorato ed elettronica, tra musica indipendente e mainstream, se dovessimo paragonare il suo sound lo potremmo paragonare ad un'opera letteraria di recente successo "Il libro delle case" di Andrea Bajani, un libro che riesce a fondere prosa e poesia, proprio come riesce Anna Giusti con la musica e la ricercatezza del testo.
Non è assolutamente una rivelazione la musicalità di "Solido liquido" con un elettro-pop e "Di traverso" un brano come pochi di forte introspezione, per non citare opere del recente passato, ma di produzione indipendente come "Di domenica" e "Polvere" frutto di una scrittura tesa, intima e avvolgente che tende a palesare un diario di viaggio dei sentimenti.
La sintesi letteraria che si evidenzia in special modo va ricercata in un raschiamento dell'anima, nel sapere interpretare le voci di dentro minuziosamente, in pratica la musica di Anna riesce ad essere un mezzo, per capirci meglio e alcuni spaccati di vita che a volte potremmo ritenere ininfluenti e invece come una clessidra di sabbia che granello dopo granello assume un suo peso sempre più specifico che ci segna fino a farci male.
"Di traverso" ultimo brano in uscita con Visory Records descrive una parabola di un sentimento che nasce nel più profondo dell'intimità dei cuori, in cui ci si guarda di traverso, forse a volte non apprezzando la persona di cui siamo divenuti oggetto del desiderio, rivelando l'amore sempre un rischio come un gioco d'azzardo dove a volte si perde tutto, come si evince dalle parole per "quante volte ho amato, altrettante volte ho odiato".
DI TRAVERSO
Quella chiamata l’incontro,
l’invito il treno per Milano
ormai lontano il viaggio mai fatto perfino te
che hai bisogno di me Intanto la vita avanza
Restano fogli sparsi
In mezzo ai divani sfatti
Sopra gli specchi rotti
Molto spesso perché
Non voglio che
Tu ti accorga di me
Tu ti accorga di me, di me,di me.
Per quante volte ho amato
Altrettante volte ho odiato
Per quante volte ho rischiato
Altrettante volte ho sbagliato
L'anno della pandemia è stato un anno importante per i creatori di contenuti e per i musicisti, sicuramente è un anno fruttuoso non parco di scrittori musicisti e musicisti che scrivono libri, una linearità che di fondo ha una logica coerente per chi ama la musica, perché sa che fin dall'antichità la poesia e melodia sono indissolubili. Lasciamo ai lettori l'augurio che questa estate ci porti ad ascoltare nuovamente musica dal vivo e di poter incontrare Anna nelle tante eventuali tappe delle nostre città.