Era a Nizza con un'amica, la 79enne milanese Maria Grazia Ascolti, che risulta ancora dispersa, insieme ad almeno altri due connazionali. La famiglia di Casati è stata informata dalla polizia francese alla presenza di funzionari del consolato italiano e dell'Unità di Crisi che la assisteva. Continua l'attività di identificazione delle vittime, tra le quali risulta anche un cittadino italo-americano.
"La polizia giudiziaria francese ha formalizzato l'avvenuto riconoscimento del nostro concittadino Mario Casati tra le vittime della strage di Nizza". Lo riferisce la Farnesina in una nota, aggiungendo che "la famiglia del connazionale è stata informata dalla polizia francese alla presenza di funzionari del nostro Consolato e dell'Unità di Crisi italiana che la assisteva".
Il ministero degli Esteri fa sapere inoltre che "continua l'attività di identificazione delle vittime, tra le quali risulta anche un cittadino Italo-americano".
Casati, milanese, aveva 90 anni e si trovava a Nizza con la moglie Maria Grazia Ascoli, 77 anni, e una coppia di amici di Voghera, Angelo D'Agostino e Gianna Muset, rispettivamente 71 e 68 anni: le due coppie erano insieme sulla Promenade des Anglais per assistere ai fuochi d'artificio del 14 luglio, quando è avvenuto l'attentato.
Sia la moglie di Casati che i due coniugi di Voghera risultano ancora tra gli italiani irreperibili, insieme alla 48enne Carla Gaveglio, di Piasco in provincia di Cuneo.
Intanto il premier francese, Manuel Valls, ha rivelato che "un attentato estremamente letale" fu sventato dalle autorità francesi prima degli europei di calcio, iniziati a metà giugno. Valls è stato contestato a Nizza alla cerimonia in omaggio alle vittime della strage, la piu' importante delle celebrazioni allestite in tutta la Francia nel terzo e ultimo giorno di lutto nazionale. Erano almeno 42.000 le persone che si sono riversate sulla Promenade des Anglais per partecipare : tra tanti comuni cittadini anche qualche vip, come il principe Alberto di Monaco o Hugo Lloris, portiere e capitano della nazionale di calcio, nato tra l'altro nella citta' della Costa Azzurra. Composta da rappresentanti del Parlamento, del governo e di altre istituzioni, c'era anche la delegazione ufficiale giunta da Parigi, comprendente Mariesole Touraine, ministro della Sanita', e guidata dal premier Valls. Quando pero' questi e' apparso sul lungomare, sono partite salve di fischi, boati, insulti e richieste di dimissioni, che hanno finito con il coinvolgere anche chi lo accompagnava, senza distinzioni. Una contestazione che Valls ha liquidato come "indegna" e "manovrata ad arte", ma interrotta soltanto dal colpo di cannone che segnalava l'inizio del minuto di silenzio per commemorare i morti, salvo poi riprendere quando il giro delle lancette d'orologio era stato completato. Il primo ministro non ha comunque dovuto ingoiare soltanto questo, anzi, probabilmente gli e' pesato ancora di piu' il fatto che, per ragioni di protocollo, abbia dovuto presenziare all'evento rimanendo per tutto il tempo fianco a fianco con l'ex primo cittadino e attuale vice sindaco vicario, il conservatore Christian Estrosi, presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra ma soprattutto tra gli uomini politici da sempre piu' ostili al governo socialista in carica a Parigi, che nei giorni scorsi aveva aspramente criticato per la "presenza insufficiente di poliziotti e di militari" sul luogo dell'eccidio. "Polemiche inutili", aveva replicato Valls in un'intervista al 'Journal du Dimanche', aggiungendo che se il rivale avesse "avuto il minimo dubbio" per il dispositivo di sicurezza in vista dei festeggiamenti per la Presa della Bastiglia finiti in tragedia, avrebbe "potuto chiedere la cancellazione dello spettacolo pirotecnico", e invece "non lo ha fatto". I due, costretti loro malgrado alla vicinanza, si sono ostentatamente ignorati. Lasciata Nizza tra le ingiurie, il premier si e' poi sfogato con il quotidiano 'Nice-Matin': "La collera dei francesi, la paura, la disperazione spetta a me, a noi, caricarcele sulle spalle", ha ammesso. "Sono morti bambini, intere famiglie sono state dilaniate dalla barbarie. Il mio posto era dunque in mezzo ai nizzardi, ma", ha puntualizzato, "occorre anche dignita'" da parte di tutti, politici e non.