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Giovedì, 23 Marzo 2023 21:06

Intervista a Gabriele Mancuso per il singolo “La mia depressione latente”

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Gabriele Mancuso Gabriele Mancuso

Gabriele Mancuso, cantautore in esclusiva per Agorà Magazine 

Gabriele Mancuso, cantautore canturino classe ’85 vive di musica, insegnandola e scrivendola. La sua carriera artistica inizia con un progetto solista in acustico e si evolve nella rock band Kimera, con la quale l’artista pubblica due dischi, “Adesso più che mai” (2007) e “Solo se lo vuoi” (2013), ai quali seguono due massicci tour in giro per il nord Italia (aperture di rilievo a NEK Albese con Cassano e a DANILO SACCO - Nomadi - e Camaleonti a Lurago Marinone).

Dopo una terza tournée e che li porta fino in Sardegna, Gabriele decide di prendersi una pausa dalla band per dedicarsi nuovamente a un progetto solista. Inizia a scrivere nuovi brani e di getto, in una sola settimana, registra l’EP “Le mie catene”. Brani intensi e oscuri, nati dall’esigenza personale di raccontare storie vere, spesso cupe e dolorose, altre volte cariche di gioia e felicità. Nel 2020, durante il primo lockdown, nascono una serie di nuove canzoni che danno vita ad un nuovo progetto interamente registrato live in studio da Max Zanotti (Deasonika - Casablanca).

 

 

Nel 2022 escono due brani live: "Il tempo che stiamo perdendo" registrato insieme a Nico Secondini al piano (The Fuzzonest) e Sospesi registrato chitarra, voce e loop station.

 

 

Ecco l’intervista che ha rilasciato a noi di Agorà Magazine.

 

Ciao Gabriele, benvenuto sulle pagine di Agorà Magazine. In radio e in digitale il tuo nuovo singolo “La mia depressione latente”. Quali sono le sensazioni a caldo in merito e come stai vivendo l’uscita della nuova release?

Sono davvero felice di quello che sta succedendo. Al di là della questione prettamente musicale, il brano sta arrivando del cuore delle persone che lo stanno ascoltando.

Ricevo quotidianamente messaggi pazzeschi di esperienze simili alla mia ma non solo. Alcuni mi ringraziamo per aver dato voce alle loro emozioni più profonde…davvero incredibile.

 

Di cosa parla il brano, come lo descriveresti?

Parla di uno stato d’animo davvero complesso rimasto nascosto in me per moltissimo tempo. “La mia depressa latente” è il racconto di quel momento in cui ci si rende conto di stare male ma senza sentire dolore.

 

Da quale idea nasce la scelta del titolo?

Volevo essere estremamente chiaro sull’argomento trattato nella canzone. A volte si usano titoli soft presi dal testo della canzone; invece, in questo caso non parlo mai in modo diretto usando la parola depressione.

La parola usata è paura…la paura di non sentire più niente.

 

 

Quali artisti influenzano o hanno influenzato il tuo modo di fare musica?

Tutto il mondo del punk mi ha influenzato tantissimo…The Ataris, Green Day, Sum 41 e tanti altri…

Poi 30 second to marse, Biffy Clyro e Arcane Roots e altri…

In Italia i primi Negrita mi hanno svolato e ora apprezzo molto cantautori come Niccoló Fabi.

 

Quale esperienza credi sia stata più formativa per te fino ad oggi?

Mi piace tantissimo passare giorni interi in studio di registrazione.

Impari mille cose al secondo se ti lasci trasportare da questo mondo.

Anche andare in tour mi è servito un sacco per crescere in tutto e per tutto!

 

Cosa dobbiamo aspettarci dopo questo brano?

Sto lavorando a tanti progetti ma quello a cui tengo di più è il lavoro con un’orchestra di più di 50 elementi con la quale voglio registrare dal vivo i miei pezzi.

 

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