Molina ha ricordato che, con il divieto delle processioni religiose, il regime nicaraguense viola l'articolo 29 della Costituzione, la quale stabilisce che "ogni persona ha diritto alla libertà di coscienza, di pensiero e di libertà o meno di professare una religione.
Nessuno può essere soggetto a misure coercitive che possano ledere tali diritti".
Sebbene né il governo, né la polizia, né l'alta gerarchia cattolica abbiano formalmente notificato la sospensione delle processioni in tutto il Paese in questa Settimana Santa, separatamente e in momenti diversi, diverse parrocchie del Nicaragua hanno informato i propri parrocchiani della sospensione quest'anno delle tradizionali attività religiose che si svolgono nelle strade. Una situazione "scandalosa e inaudita" secondo il sacerdote esiliato Edwin Román. Ansa