Il cardinale Pietro Parolin conferma che il Vaticano è impegnato in una iniziativa per arrivare alla pace tra Russia e Ucraina. Le parole del segretario di stato della Santa Sede vengono dopo che sia Kiev che Mosca avevano negato di essere al corrente di una mossa del Vaticano in questa direzione.
"Il Papa ha detto che ci sarà una missione che sarà annunciata nel momento in cui sarà pubblica e io ripeto le stesse espressioni che lui ha usato", sottolinea, "non entro nei particolari. Il Papa ha parlato in questi termini, lasciamo a lui di dare eventuali e ulteriori informazioni".
La sorpresa del cardinale
Il cardinale si dice "sorpreso" della reazione di Russia e Ucraina dal momento che "a mia conoscenza, erano e sono a conoscenza" entrambe le parti. "Per quello che io so, sanno. Poi sapete com'e', in mezzo ai meandri della burocrazia può darsi che le comunicazioni non arrivino dove devono arrivare. Però le mie sono solo interpretazioni, io so che sono state informate le due parti".
"Direi che mi sorprende e non so a quale motivazione o ragionamento risponda", replica il porporato, precisando che la presenza oggi del metropolita Antonij, presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, all'udienza generale del Papa "non c'entra nulla" con questa missione.
Come sempre abbiamo detto si vorrebbe arrivare a una cessazione dei combattimenti e poi avviare un processo di pace
L'incontro "rientra nelle comunicazioni normali che ci sono" anche con i capi Dicastero della Curia Romana, spiega Parolin. Netto, invece, il giudizio del Segretario di Stato sul nuovo attacco reciproco di droni a sul Cremlino che ha generato reciproche accuse di terrorismo: "Tutte le azioni belliche soprattutto se servono a creare un clima più di ostilità, non avvicinano certo la pace", chiosa.
Prima si smette di sparare, poi si parla di pace
"Non so se ci sono le condizioni oggi per un cessate il fuoco. Speriamo credo che anche questa iniziativa - se ci sarà - del Vaticano dovrebbe andare in quel senso. Come sempre abbiamo detto si vorrebbe arrivare a una cessazione dei combattimenti e poi avviare un processo di pace".
Quindi il cardinale Parolin, in vista anche del 9 maggio, giorno in cui dovrebbe partire la nuova offensiva russa contro l'Ucraina, rilancia l'invito che "il Papa ha sempre rivolto alle due parti in conflitto di trovare punti di accordo e mettere fine a questa strage che sta colpendo fortemente l'Ucraina ma che ha risvolti anche per la Russia non indifferenti". AGI