ANNO XVIII Novembre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 23 Luglio 2016 11:27

Lettera a Lorenzo Borrè sul nuovo statuto dei grillini

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Caro avv. Lorenzo Borrè,

che hai risposto a Silvio Buzzanca in merito al nuovo statuto, annunciato a cima pag. 12 di la Repubblica di sabato 23 luglio 2016: La rivoluzione dei grillini, al via il cambio di statuto, malumori tra gli eletti.

 Io credo che tu sbagli a dare consiglio al Movimento Cinque Stelle a lasciar perdere l’idea di un nuovo statuto e tornare al ‘Non statuto’ del 2009 così come lo aveva congegnato Casaleggio.

Sbagli, nell’ottica conservativa tipica di voi, uomini di legge. L’articolo di Buzzanca prosegue: e di abbandonare il regolamento del 2014, che si atteggia a nuovo statuto e prevede le espulsioni-. L’avvocato Lorenzo Borrè, iscritto al Movimento Cinque Stelle dal 2012 al 2015, difende i 29 grilllini di Roma, Napoli e Messina che sono stati espulsi dal Movimento e hanno fatto causa a Beppe Grillo e al direttorio.

Bacio la fortuna che mi regala l’opportunità di rivolgermi ad un iscritto al M5S, uomo di legge, difensore degli espulsi dal ‘movimento’, sinceramente interessato a risolvere la questione ‘partecipazione-esclusione’.

Evito ogni ironia, profondamente convinto di esser davanti al tema politico prioritario del momento, non solo dei grillini. Ma, anche del Pd:

“ No all’uomo solo al comando, Matteo deve cambiare, serve una guida di 15 persone”, parla il governatore della Toscana Enrico Rossi che punta alla segreteria e vuole “più socialismo”

 a pag. 15 de la Repubblica di sabato 23 luglio 2016.

Lotti sferza il Pd: lontani dalla gente. Il “vice” di Renzi mette sotto accusa la gestione Guerini-Serracchiani.

sulla stessa pagina. Ed alla facciata sinistra:

Silvio frena la rivolta, “Parisi sarà l’ad del nuovo partito. Ma nel vertice a Arcore Toti e Romano avvertono: “Non può fare il capo, almeno si iscriva”.

Dunque, avvocato Borrè, vuol prendersi Lei la briga di formulare una proposta di legge sul partito che dia disciplina a questo articolo 49 della Costituzione?:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Naturalmente, la proposta conterrà un pro-forma-statuto che disciplinerà i regolamenti che ogni partito storico dovrà darsi!

Una conseguenza non di poco conto sarà l’aumento delle cause che i cittadini apriranno per questioni di democrazia, di regolarità contabile, di rispetto gerarchico e di ordine legale in genere. Il suo lavoro crescerà alla grande!

Un’altra conseguenza sarà lo spezzamento delle consorterie politiche dove alligna la corruzione, dal momento che le responsabilità politiche diventeranno personali.

I 500.000 personaggi che oggi vivono di politica si ridurranno via via a pochi…5.000 o 10.000? Spender se stesso per gli altri col rischio molto concreto del carcere per un errore diventerà un’azione troppo nobile. Meglio lavorare!

Concludo, avvocato: Lei può fare il bene dell’Italia e proprio professionale semplicemente collegando quel regolamento ad una legge. Che ne dice

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