La moda italiana è lontana dai riflettori della Borsa: solo il 18,4% del giro d'affari aggregato (15,8 miliardi di euro) è prodotto dalle dodici società quotate del panel. Le imprese quotate hanno un fatturato medio di 1,3 miliardi, quasi il doppio di quelle non quotate (0,7 miliardi), una redditività superiore (ebit margin al 14,6% vs 10,4%), così come la proiezione internazionale (75,0% di export vs 62,0%). A fine 2023 le società quotate raggiungono una capitalizzazione di 42,1 miliardi (+5,3% sul 2022), pari al 3,8% del valore dell'Euronext Milan (2,9% nel 2019), escludendo Ermenegildo Zegna e Prada quotate all'estero.
Al 31 dicembre 2023 il podio di Borsa è occupato da Moncler (15,3 mld), Prada (13,2 mld) e Brunello Cucinelli (6 mld); al quarto posto si colloca Ermenegildo Zegna (2,6 mld), seguita da Salvatore Ferragamo (2,1 mld). È quanto emerge da un rapporto dell'Area Studi Mediobanca che analizza i dati finanziari e di sostenibilità delle 80 maggiori multinazionali della moda con ricavi superiori a un miliardo di euro ciascuna. AGI