ANNO XIX Giugno 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 17 Marzo 2024 13:45

"Mezzogiorno contro Putin". Le lunghe code ai seggi durante le elezioni in Russia

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Lunghe file di elettori in attesa fuori dai seggi delle città di Mosca e San Pietroburgo Lunghe file di elettori in attesa fuori dai seggi delle città di Mosca e San Pietroburgo

L'ultimo appello, che riprendeva l'iniziativa lanciata da Navalny, era stato del pacifista Boris Nadehzdin. Le file, alcune molto lunghe, raccontate da media come Moscow Times e SOTAvision.

Le immagini di lunghe file di elettori in attesa fuori dai seggi delle città di Mosca e San Pietroburgo sono state diffuse dai media indipendenti come il Moscow Times, per mostrare l'adesione all'appello "mezzogiorno contro Putin". L'iniziativa, lanciata dal carcere prima di morire dall'oppositore Aleksei Navalny e rilanciata dalla vedova Yulia e da numerosi altri oppositori del regime di Mosca che si trovano all'estero o in Russia, prevedeva l'accesso in massa nell'ultima delle tre giornate elettorale a mezzogiorno (le 10 in Italia) per votare per uno qualsiasi dei candidati alternativi a Putin e creare file ai seggi. 

 

L'ultimo appello

Uno dei candidati "esclusi" dal veto della Commissione elettorale centrale russa dalle elezioni presidenziali in corso in Russia, il pacifista Boris Nadehzdin, aveva lanciato un appello ad aderire all'iniziativa lanciata dall'oppositore Aleksei Navalny, morto in carcere un mese fa, del cosiddetto "mezzogiorno contro Putin" o PPP secondo l'acronimo russo. Parlando con i giornalisti al seggio elettorale nella città di Dolgoprudny, nella regione di Mosca, Nadezhdin ha detto di ritenere che "il popolo russo oggi abbia l'opportunità di mostrare la propria posizione su ciò che sta accadendo votando non per Putin, ma per qualcun altro, come ho fatto io".

L'iniziativa, rilanciata dalla vedova di Navalny, Yulia, prevedeva che gli elettori vadano tutti a votare per i candidati alternativi a Putin oggi a mezzogiorno, creando file ai seggi. Oltre a ricevere il sostegno di quasi tutti gli oppositori in esilio, come il magnate Mikhail Khodorkovsky, la forma di protesta è stata sostenuta anche da oppositori interni alla Russia come Ekaterina Duntsova, che ha tentato di candidarsi alle elezioni presidenziali, ma non è stata registrata dalla commissione elettorale. Nel tentativo di contrastare i piani dell'opposizione, la Procura russa ha ripetuto per tre volte il suo avvertimento che chiedere o partecipare a tali azioni può portare a pene detentive per aver ostacolato il processo elettorale. Finora non sono stati segnalati arresti per aver partecipato all'azione. AGI

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