"Sono pronta, come sempre a fare la mia parte". L'annuncio arriva dopo un'ora e sette minuti di discorso e la voce di Giorgia Meloni sale di tono, con una nota di entusiasmo, quando conferma che "scendo in campo come capolista delle liste di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni". È l'annuncio nelle cose e che comunque attendeva l'ufficialità della conclusione della Conferenza programmatica FdI. "Votatemi scrivendo il mio nome, Giorgia, come mi chiamano tutti quelli che mi avvicinano", ha chiesto la premier nel suo intervento.
"Vogliamo mandare la sinistra all'opposizione anche in Europa, come in Italia", ha garantito la presidente del Consiglio. "Quando diciamo mai con la sinistra non è uno slogan a seconda delle convenienze, come altri hanno fatto, ma della nostra identità. Non ci sono mezze misure, prendere o lasciare", ha sottolineato. "Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a chi, nelle nostre scuole e nelle nostre Università, insegna l'odio verso la nostra civiltà", ha avvertito dal palco. "Non accettiamo lezioni da chi invoca la chiusura delle scuole per il Ramadan mentre chiedeva di togliere il crocifisso dalle scuole", ha aggiunto.
La premier ha citato anche Salvini, riservando una battuta al suo alleato, leader della Lega: Meloni ha voluto ringraziare tutti i presenti, compresi gli alleati di governo, esteso anche "a Matteo, anche se ci ha preferito il ponte...". Si parla di quello del 25 Aprile, non di altro, e comunque Giorgia Meloni si è concessa una battuta per prendere la parola a Pescara dopo il leader della Lega, che non era presente come Cesa, Lupi e Tajani, ma in videocollegamento. "Scherzo, so che ci teneva a essere con noi ma so quanto è difficile - annota la presidente del Consiglio - per noi genitori". AGI