Contestata al grido di "Sul mio corpo decido io" agli Stati generali della natalità la ministra Eugenia Roccella non è riuscita a pronunciare il suo intervento. Dopo la contestazione dei giovani che hanno proseguito a lungo urlando "vergogna vergogna", il 'padronè di casa Gigi De Palo ha dato la parola a uno dei ragazzi. Una di loro è salita sul palco e ha letto un volantino rivendicando parole come "educazione sesso-affettiva, parole - ha detto - che non hanno avuto ascolto da nessun ministro".
E poi ha aggiunto: "Sui nostri corpi, decidiamo noi. L'attuale governo decide di convocare questo convegno mentre nessuno del governo, in un anno, ha risposte alle nostre richieste. Non ci stiamo alla triade Dio-padre-famiglia". De Palo ha però specificato che "l'evento è convocato da una Fondazione e non dal governo". Quando la ragazza ha terminato di leggere il volantino ed è scesa sul palco, la ministra Roccella ha provato di nuovo a pronunciare il suo intervento ma a quel punto sono ripresi i "vergogna, vergogna" dei giovani.
La ministra ha commentato dal palco: "Nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, anzi siamo qui proprio perché oggi le donne non decidono fino in fondo del proprio corpo, se possono avere figli".
La ministra travolta dalle contestazioni allora, è andata via.
Gigi De Palo, speriamo di non buttare lavoro fatto
De Palo ha spiegato: "La ministra è andata via e tornerà in un altro momento, sperando anche che questo faccia calmare gli animi. Vedremo domani o nei prossimi giorni se riusciremo a recuperare". Quindi, ha aggiunto: "Questo evento è stato organizzato con associazioni, scuole, risorse, nottate, vi chiedo - ha proseguito rivolgendosi ai giornalisti - di aiutarci a dare il giusto peso alle notizie. Facciamo una pausa di 10 minuti e speriamo di non buttare tutto il lavoro che c'è dietro questo evento" ha concluso l'organizzatore.
Roccella, mi aspetto solidarietà dai podisti della libertà
"Sono certa che la segretaria del Pd Elly Schlein, tutta la sinistra, gli intellettuali - Antonio Scurati, Roberto Saviano, Nicola Lagioia, Chiara Valerio, ecc. -, la "grande stampa" e la "stampa militante" che abbiamo visto in queste ore mobilitata in altre sedi, avranno parole inequivocabili di solidarietà nei miei confronti dopo l'atto di censura che questa mattina mi ha impedito di parlare agli Stati generali organizzati dalla Fondazione per la Natalità per svolgere il mio intervento e anche per rispondere ai contestatori-censori e interloquire con loro. Sono certa che i podisti della libertà e della democrazia non si faranno sfuggire questa occasione per dimostrare che l'evocazione del fascismo che non c'è, alla quale abbiamo assistito in queste settimane, non era solo una sceneggiata politica pronta a svanire di fronte alle censure vere". Cosi' su Facebook la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, dopo le contestazioni stamattina agli Stati generali della natalità.
Solidarietà bipartisan a Roccella
"La mia solidarietà al ministro della Famiglia, della natalità e delle Pari opportunità, Eugenia Roccella, costretta per le dure contestazioni a lasciare gli Stati generali della Natalità senza porter tenere il proprio intervento". Francesco Lollobrigida spiega cosi' che "inquieta che chi pretende il diritto di decidere non lasci a un ministro della Repubblica la libertà di esprimere le proprie idee". "Il mio pensiero va anche agli organizzatori e alle tante donne, mamme presenti e future, alle quali non è stato consentito di esporre il proprio pensiero", aggiunge l'esponente FdI, con il partito che fa quadrato a sostegno di Roccella mentre attestazioni di solidarietà arrivano anche da Iv e Azione.
"Quanto avvenuto stamattina agli Stati generali della natalità è inqualificabile". Il ministro per la Natalità, la Famiglia e le Pari opportunità, dice allora Ester Mieli, responsabile FdI Pari opportunità e politiche contro ogni discriminazione.
"Eugenia Roccella è stata costretta ad abbandonare il palco - riprende - a causa delle contestazioni di un gruppo di persone. Proprio coloro che professano la democrazia si sono resi protagonisti, ancora una volta, di un atteggiamento di censura nei confronti di chi non la pensa come loro. Esprimo solidarietà al ministro Roccella incoraggiandola a portare avanti il suo lavoro in favore delle famiglie, della natalità e delle donne".
Di "atti di intolleranza inaccettabili" parla su X Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione. "Ognuno ha diritto di esprimere la propria opinione, è sempre sbagliato cedere il passo ad attacchi, odio e violenza. Alla ministra Roccella tutta la mia solidarietà", aggiunge.
Licia Ronzulli rileva che "non c'è modo più illiberale di pretendere la libertà impedendo di parlare con contestazioni, urlando e fischiando, costringendo un ministro ad abbandonare un evento". "Ed è ancora più grave e inaccettabile il metodo, purtroppo frequente, di sabotare le manifestazioni degli altri. Desidero esprimere al ministro Roccella tutta la mia solidarietà", conclude la vicepresidente FI del Senato.
"È grave che la ministra Roccella abbia dovuto rinunciare a intervenire agli Stati generali della natalità, a lei la mia piena solidarietà", osserva anche Maria Elena Boschi.
L'esponente di Italia Viva aggiunge che "l'espressione del dissenso è lecita, ma non si può dimenticare che libertà e democrazia si esprimono innanzitutto consentendo di parlare, non con la censura".
"L'Italia è malata di un ideologismo folle che vuol negare evidenza, verità e natura. Esiste un'emergenza, un inverno demografico che, se non finisce, rischia di far scomparire la nazione italiana nel giro di qualche generazione. È una realtà fattuale, innegabile. Ne va preso atto e, con responsabilità, va posto rimedio attraverso una politica a favore delle famiglie e della natalità", afferma il senatore FdI Roberto Menia.
"Essere figli di una nazione - riprende - significa anche sentire il desiderio di perpetuarla senza bisogno di ingegneria genetica e uteri in affitto: questo è ciò che avviene dalla notte dei tempi attraverso l'unione tra un uomo e una donna che formano una famiglia. Nessuno decide del corpo altrui, nessuna violenza e nessuna coercizione. Libero arbitrio, libera volontà e responsabilità. C'è chi lo capisce e chi no. Solidarietà al ministro Roccella".
"Contestare un oratrice impedendole di svolgere il suo intervento è una forma di violenza inaccettabile per un Paese democratico", dice il vicecapogruppo Nm alla Camera, Pino Bicchielli. "Agli Stati generali della Natalità - riprende - è stata data al gruppo di manifestanti che contestava la ministra della Famiglia ogni possibilità di esporre il proprio punto di vista, ma lo scopo invece era soffocare la voce di Eugenia Roccella, cui dopo vani tentativi di esporre il proprio punto di vista non è rimasto altro da fare che abbandonare prima il palco, poi l'Auditorium. Siamo vicini alla ministra Roccella, condanniamo l'abuso e ci auguriamo che non sia questo il modo in cui si svolgeranno nel futuro i dibattiti e i convegni, sul tema della natalità o altri argomenti". AGI