Come scrive Alberto Mingardi nella corposa Introduzione, questo libro “non è certo il fulcro della filosofia spenceriana, ne è diventato il testo forse più letto e senz’altro più citato: perché è quello che più ne confermava la reputazione di difensore di una rigorosa limitazione dei poteri pubblici”. Nell’ambito della “Filosofia sintetica”, Spencer aveva sviluppato una vasta teoria evoluzionistica. Da un lato ci sono “società militari”, caratterizzate da un basso grado di divisione del lavoro e fortemente gerarchiche, e dall’altro “società industriali”, che hanno un grado elevato di divisione del lavoro e riconoscono crescenti spazi di libertà agli individui. Il principio cardine delle società più evolute è la “legge dell’eguale libertà”, per cui ciascuno ha diritto al massimo di libertà compatibile con la libertà altrui.
L’uomo contro lo Stato muove un attacco radicale a tutte quelle dottrine che cercano di limitare la libertà individuale in nome di altri obiettivi sociali. Questa curata da Mingardi è la terza traduzione italiana, dopo quella del 1886 e quella del 1989. Nel suo scritto introduttivo egli offre al lettore, oltre ai cenni biografici, una presentazione “necessariamente sommaria” del pensiero politico di Spencer, e dà misura dell’effettiva natura di “classico” di The Man Versus the State, evidenziandone gli elementi di perdurante attualità.
Questo libro comprende anche in Appendice l’opera prima di Spencer, Il giusto ruolo del governo (1843), che contiene in nuce molte delle sue idee successive.
Herbert Spencer (Derby, 1820-Brighton, 1903) fu forse il più noto filosofo dell’età vittoriana. Da giovane era stato ingegnere nelle ferrovie e giornalista dell’«Economist». Per quarant’anni fu impegnato a scrivere una grandiosa “Filosofia sintetica”, che andava dalla psicologia alla biologia e all’etica. È considerato uno dei padri della sociologia. Molto tradotto e apprezzato nell’Italia di fine Ottocento e di inizio Novecento, è stato poi in larga misura dimenticato. Pensatore simbolo dell’individualismo britannico, le sue opere più note, nell’ambito delle scienze sociali, sono Social Statics (1851), l’Introduzione alla scienza sociale (1873), i Principi di Sociologia (1876-1896) e i Principi di etica (1879-1893).
Alberto Mingardi (Milano, 1981) è stato assegnista di ricerca in “Storia delle dottrine politiche” presso l’Università di Milano. Si è laureato e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Pavia. Ha scritto una monografia su Herbert Spencer (2011). Per Liberilibri, ha curato Thomas Hodgskin, Crimine e potere. Due lezioni londinesi (2014). È Direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni.
Herbert Spencer, L’uomo contro lo Stato, a cura di Alberto Mingardi, collana Oche del Campidoglio, pagg. CXI-296, euro 20.00, ISBN 978-88-98094-37-0
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