Quella creatasi in Medio Oriente "è una crisi gravissima, caratterizzata dal superamento di diverse linee rosse nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale. Crediamo con forza nel diritto di Israele ad esistere a difendersi dagli attacchi di chiunque, ma con la stessa forza chiediamo ad Israele di attenersi alle regole del diritto internazionale, di proteggere la popolazione civile e di rispettare le basi e il personale Unifil". Lo ha detto in aula al Senato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una informativa sulla situazione di Unifil in Libano. "Le azioni di Israele contro le postazioni Unifil sono rilevanti e gravissime, violazioni del diritto internazionale, non incidenti".
"Le Nazioni Unite non possono accettare di prendere ordine da nessuna delle due parti in campo - ha detto Crosetto -. Così come non è messa in alcun modo in discussione la nostra partecipazione ad Unifil, continueremo a farne a parte fino a quando le Nazioni Unite non decideranno diversamente: andare via ora non risolverebbe niente e minerebbe la stessa credibilità dell'Onu".
"Chiediamo a Israele di riprendere ad essere un interlocutore con cui dialogare con spirito costruttivo e con l'obiettivo della pace - è l'appello lanciato dal ministro della Difesa -. Le crisi internazionali si risolvono dialogando, non con la forza o con l'azione militare. Accettare l'opzione della forza significherebbe negare l'utilità di qualsiasi organo sovranazionale e multilaterale. Non lo faremo mai: l'idea non del governo ma del Paese è quello di promuovere spazi di pace, rifiutando il pensiero che quel territorio debba essere teatro di un conflitto permanente".
"Le Nazioni Unite non possono accettare di prendere ordine da nessuna delle due parti in campo - ha detto Crosetto -. Così come non è messa in alcun modo in discussione la nostra partecipazione ad Unifil, continueremo a farne a parte fino a quando le Nazioni Unite non decideranno diversamente: andare via ora non risolverebbe niente e minerebbe la stessa credibilità dell'Onu".
"Chiediamo a Israele di riprendere ad essere un interlocutore con cui dialogare con spirito costruttivo e con l'obiettivo della pace - è l'appello lanciato dal ministro della Difesa -. Le crisi internazionali si risolvono dialogando, non con la forza o con l'azione militare. Accettare l'opzione della forza significherebbe negare l'utilità di qualsiasi organo sovranazionale e multilaterale. Non lo faremo mai: l'idea non del governo ma del Paese è quello di promuovere spazi di pace, rifiutando il pensiero che quel territorio debba essere teatro di un conflitto permanente".
"A giorni, subito dopo il G7 della Difesa, dove a partire da domani dedicheremo ampio spazio al Medio Oriente e al Libano, andrò a Beirut e Tel Aviv - ha annunciato Crosetto -. Presto ci sarà poi una conferenza, in Italia, per rendere concreto il sostegno alle forze armate libanesi in termini finanziari, addestrativi e di equipaggiamento".
Pr la missione Unifil "servono nuove regole di ingaggio. Ma con la schiettezza che si usa tra amici, chiediamo ad Israele di aiutarci a rafforzare Unifil e le forze armate libanesi per poter svolgere il loro compito e ottenere in modo pacifico ciò che Israele ha iniziato a fare con le armi ha affermato il ministro della Difesa -. Oggi è più che mai necessario ripensare e rafforzare Unifil, rendendola credibile ed efficace come unica vera alternativa alla guerra." AGI