Michele Placido a 78 anni continua a stupire. Da anni ha scelto di non essere più protagonista dei suoi film, ma di prendervi parte sempre in ruoli secondari dando forza invece ai suoi attori e puntando sulla regia. Da qualche tempo ha deciso di raccontare la vita di personaggi illustri e, dopo 'L'ombra di Caravaggio' del 2022, arriva adesso Pirandello di cui immagina la parte finale della vita in 'Eterno visionario', film liberamente ispirato a 'Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello' di Matteo Collura, edito da Longanesi Editore. La pellicola, presentata stasera alle 21.30 in anteprima mondiale alla Festa del cinema di Roma nella sezione Grand Public, è interpretata da Fabrizio Bentivoglio nel ruolo del drammaturgo premio Nobel, Valeria Bruni Tedeschi in quello della moglie pazza e Federica Luna Vincenti in quello dell'attrice Marta Abba, che arriverà nei cinema in oltre 350 copie dal 7 novembre con 01 Distribution.
"Non ho mai pensato di fare un film su Pirandello, non ho mai pensato di poter raccontare Pirandello - spiega Placido - perché è un personaggio talmente sorprendente. Stamattina, grazie a una domanda fatta da una giornalista, ho scoperto che, siccome quando sono entrato in Accademia mio padre non c'era più e non mi ha mai visto recitare, probabilmente io ho preso Pirandello, che era un grande uomo, come padre, non dico spirituale, ma un padre putativo, come San Giuseppe, che in qualche modo mi è stato sempre vicino, sempre accanto. Pirandello è il mio grande amore, è proprio uno di famiglia, pero' non pensavo di fare un film".
"Il film l'ho pensato quando sono maturato, quattro anni fa - racconta - quando avevo già 74 anni è arrivata l'ora di mettere in scena Pirandello. Questo perché come dice Pirandello al Nobel, 'la vita la si vive, la si vive e poi la si scrive'. Io l'ho vissuta e ho imparato dalla vita". E adesso porta al cinema l'autore che tante volte ha rappresentato sul palcoscenico. Placido, infatti, ha fatto oltre 500 recite di 'L'uomo dal fiore in bocca' e, da gennaio, sarà in tournée per tre mesi con 'Trilogia di un visionario', spettacolo teatrale che debutta al Comunale di Ferrara in cui rappresenta tre atti unici tratti dalle novelle di Pirandello: 'La carriola', 'L'uomo dal fiore in bocca' e 'Sgombero'.
Dopo il grande impegno sociale col potente '7 minuti' del 2016, Placido sembra aver scoperto il fascino dei personaggi storici. Prima Caravaggio e adesso Pirandello. Ma, a detta del regista, "non esistono personaggi storici, ci sono i personaggi in costume, diciamo, che si svolgono, penso, nel Seicento o piuttosto che nel Novecento. Esistono i personaggi che dicono ancora qualcosa di contemporaneo, che ci raccontano che cos'è l'uomo perché le nostre vite sono un viaggio, non solo nelle nostre piccole esistenze. Nella storia si viaggia e si trovano i personaggi", aggiunge il regista che nel film si è ritagliato il ruolo dell'editore di Pirandello che lo accompagna a ritirare il Premio Nobel a Stoccolma nel 1934.
Il film racconta una fase della vita di Pirandello per rivelarne il mondo emotivo, l’umanità, le passioni, le ossessioni e l'esistenza più intima intrappolata fra l'amore dirompente e impossibile per l'attrice e musa Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa malattia della moglie Antonietta. Un racconto emozionante che si dipana fra Roma, la Stoccolma dei Nobel, la Berlino dei cabaret e di Kurt Weill, la Sicilia arretrata degli zolfatari e degli arcaici paesaggi. Per restituire il ritratto autentico e vivido, il tormento e la forza di un artista immenso, un implacabile, eterno visionario: un genio capace di trasformare in Arte la propria infelicità. AGI