Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva è tornato a definire l'offensiva di Israele nella Striscia di Gaza "un genocidio" e ha affermato che il governo di Tel Aviv deve "smetterla con il vittimismo" e con il tentativo di giustificare l'azione militare. "Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, è un esercito che uccide donne e bambini.
Tutte le persone di buon senso nel mondo, compresi gli israeliani, lo affermano.
Israele dirà che è antisemitismo? Deve smetterla con questo vittimismo. Quello che sta succedendo a Gaza è un genocidio per decisione di un governo che neanche il popolo ebraico vuole", ha dichiarato Lula durante un incontro con la stampa, in risposta a una nota dell'Ambasciata di Israele che - senza citarlo - aveva accusato autorità internazionali di "credere alle menzogne" diffuse dal gruppo terroristico Hamas sul conflitto in Medio Oriente. "Non si può, con la scusa di cercare qualcuno, uccidere donne e bambine", ha aggiunto.
Nel corso dell'intervista, Lula ha raccontato di aver visto immagini di bambini uccisi mentre trasportavano cibo e ha sottolineato quanto sia inaccettabile considerare ciò che sta accadendo come un conflitto convenzionale. "Non so se avete visto la scena di due bambini che stavano portando farina e sono stati uccisi. Non si può, come essere umano, accettare tutto ciò come se fosse una guerra normale. Non lo è".
Infine, il capo dello Stato ha affermato che, proprio per la sofferenza storica del popolo ebraico, "il governo di Israele dovrebbe mostrare buon senso e umanità nel trattare con il popolo palestinese. Invece si comportano come se i palestinesi fossero cittadini di seconda classe". Lula ha poi ribadito il sostegno del Brasile alla creazione di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, accusando Israele di violare quotidianamente quegli accordi e di espandere l'aggressione anche in Cisgiordania. Ansa