A Città del Messico la storica campana di Dolores ha suonato come ogni 15 settembre, ma — per la prima volta nella storia del Paese — è stata una donna a brandire il lungo nastro legato al batacchio dell'antico strumento, simbolo dell'inizio della lotta contro la dominazione spagnola.
La presidente Claudia Sheinbaum ha presieduto la tradizionale cerimonia del "grito", che commemora l'atto con cui, nel 1810, il sacerdote Miguel Hidalgo diede inizio al movimento che culminò 11 anni più tardi con la dichiarazione di indipendenza.
"Lunga vita a un Messico libero, indipendente e sovrano!" ha gridato la titolare dell'esecutivo dalla finestra del Palazzo Nazionale a oltre 200mila persone riunite nella piazza principale della capitale riscuotendo applausi e incitazioni entusiaste.
Nell'intervento di Sheinbaum le eroine sono state citate come mai prima nella storia della celebrazione e i loro nomi - Josefa Ortíz Téllez Girón, Leona Vicario, Gertudris Bocanegra e Manuela Molina - sono stati pronunciati insieme a quelli di Miguel Hidalgo, José María Morelos, Ignacio Allende e Vicente Guerrero.
Ma il grido presidenziale ha commemorato anche "le eroine anonime, le donne indigene e i migranti". Ansa

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