Un tempo, quando il tempo non aveva un costo né un peso, ma un valore, in quanto non era mai tempo perso, forse, dico forse perché non amo asserire, non si viveva bene già da piccoli. No, non alludo alla vita esistenziale o al benessere generale, ma alla vita familiare, perché anche se non c'erano guerre in atto la gioventù si doveva dare una regolata da subito.
Dei mobili della mia casa ricordo i cassetti sempre vuoti o quasi, ma pieni mai, in qualunque stanza si trovassero. Infatti, i due del mio comodino ce li eravamo spartiti io e la Giuggiola, la mia gattina tutta bianca con gli occhi verdi che a tempo pieno faceva la gatta-madre, partorendo i suoi micetti nel suo cassetto. L'altro, il mio, era vuoto, ma solo apparentemente, perché in realtà un giorno vi rinchiusi alcuni battiti del mio cuore fino al giorno in cui il sole risvegliò i miei ricordi.
Non era la richiesta di un Principe azzurro su di un cavallo bianco, né il desiderio di una bambola con la faccina di porcellana, ma devo dire che da quel giorno a dominare i miei pensieri fu un sogno, solo uno che, col trascorrere del tempo, aveva avuto la costanza di stabilirsi nel cuore e nella mente, quasi a voler vendicare e poi sopperire a tutto ciò che di scritto conservavo in quel cassetto, ma che mi veniva puntualmente sottratto con la minaccia di «Non scrivere più cavolate e non consumare quaderni e inchiostro.»
Ma un bel giorno il sole, quasi a volermi dimostrare come ogni obiettivo senza data sia un sogno,> mi accompagnò a riempire quel cassetto con la mia incredibile realtà: quattro libri tra sillogi e racconti. Ovviamente non tutti insieme, ma mie pubblicazioni.
La mia vita oggi è cambiata, posseggo due pc e una scrivania che VASCO ROSSI "direbbe che scrivania non è", con quattro cassetti, tre dei quali colmi di fogli, scritti, appunti che regolarmente non ritrovo, fotografie e ancora souvenir sparsi in religiosa immobilità ed io...
lo che, incredula, quando mi chiedo se è possibile acchiappare i sogni, sento provenire dal mio cassetto una vocina che mi corregge dicendo:"No, inseguire."
Per dirla come il poeta Paulo Coelho :"l mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di correre il rischio di vivere i propri sogni"
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore