ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 01 Luglio 2015 09:13

Taranto - Talsano il quartiere propone la rivolta delle periferie

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Su TV2000, la scorsa settimana, ho visto in Tv Licia Colò, nel programma “Il mondo insieme” che va in onda la domenica in concorrenza al programma Rai “Alle falde del Kilimangiaro” da dove, nel 2013, è stata sdoganata, dopo 16 anni di conduzione.

  Nel corso del programma, alcuni esploratori hanno presentato Oimjakon, il posto abitato più freddo del mondo, dove, come testimoniò lo scienziato Sergej Obrucev, il 26 gennaio del 1926, sì può raggiungere la temperatura di -71,2 gradi sottozero. In questo posto estremo e per ragioni estreme non c’è acqua corrente e fogna.

Parto da questa citazione per parlare dell’incontro di ieri, tenuto dal gruppo consiliare del Comune di Taranto, “NOI Democratici - Le città che vogliamo”, a Talsano, un quartiere simbolo del degrado delle periferie. Com’era scritto sul volantino, pervenuto come comunicato stampa, si è trattato di discutere sulle ipotesi di opere pubbliche nei prossimi anni. Certo, quando si parla di ipotesi, possiamo dire che è ancora il libro dei sogni, ma anche se così fosse, analizzando i progetti - illustrati dal consigliere Francesco Venere-  non c’è ancora nessun riferimento alla soluzione del problema storico, ovvero che in quel quartiere moltissime famiglie vivono, ancora oggi e dopo decenni, senza acqua e fogna come a Oimjakon. Neanche nei sogni, la soluzione dei problemi.

Ho ascoltato gli interventi che spaziavano anche da altri aspetti delle periferie, luci, strade, servizi. Un intervento cita un episodio che mi coinvolge per esperienza. Il cittadino, che poi riconosco in un professionista commercialista, afferma di aver telefonato al numero verde dell’Amiu per chiedere come liberarsi di due grossi televisori. La risposta che ha avuto è che il servizio è interrotto sine die e che alle isole ecologiche, seconda opportunità richiesta dell’utente, la risposta è che si possono portare solo piccoli televisori. Ora i video grandi e piccoli sono classificati alla stesso gruppo di Raee, ma, a parte questo, la risposta della partecipata comunale è davvero assurda. Dimostra che dal 2008, anno del decreto che imponeva la creazione dei centri di raccolta; dopo il 2009 anno di presentazione del bando della Regione Puglia per la creazione di queste infrastrutture, nel 2015 ancora un cittadino non sa cosa fare. Un aspetto da chiarire, anche facendo luce su quale strada prendano, visto il servizio sospeso, gli elettrometrici messi per strada e cannibalizzati dai tre ruote abusivi.

Ma quasi tutti gli interventi, a partire da Francesco Semeraro responsabile dell’ARCI, padrone di casa della sala dove si teneva l’incontro, hanno puntato in alto, con l’obiettivo di cambiare strategia, finirla con lettere al Sindaco, denunce, ora dovrà partire una vera rivolta popolare, con manifestazioni durante i consigli comunali, anche scrivendo, come suggerisce l’oculato intervento del consigliere Dante Capriulo, le controproposte dei cittadini del quartiere al piano triennale.  L’obiettivo deve essere, secondo il consigliere comunale, rendere stanziale l’aggregazione dei comitati di cittadini che condividono gli stessi ideali.

Un ultima annotazione. Uno dei comitati ha scritto una vera e propria diffida inviata al Comune e per conoscenza all’Europa. Quest’ultima lontana istituzione ha risposto. Non aggiungo altro.

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