La liberalizzazione del commercio e la potenza economica delle multinazionali del cibo stanno cancellando l’anima e l’identità del nostro Paese. Per questo abbiamo varato, primi in Italia, un regolamento per tutelare il centro storico di Firenze, dove passano 15 milioni di turisti all’anno, e che può essere esportato in tutta Italia: con il regolamento Unesco abbiamo, infatti, confermato il divieto di apertura di fast food, pizze al taglio, kebab nel centro storico e introdotto la regola in base alla quale chi vuole aprire un locale che somministra cibo deve puntare sulla qualità dei prodotti e la filiera toscana. Ci hanno detto che siamo conservatori: sbagliano. Il governo ha raccolto il nostro modello e tra qualche settimana passerà in Parlamento una norma in attuazione dei decreti Madia che finalmente restituisce ai sindaci il potere di proteggere e sostenere le attività legate alla storia e alla bellezza del contesto urbano in cui si trovano”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo al Mandela Forum alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano le ‘Raegioni del cuore’.
“Noi pensiamo che il cibo sia cultura e pertanto va difeso e valorizzato come facciamo con i nostri monumenti, i nostri palazzi storici, le nostre chiese - ha continuato il sindaco -. Il futuro sta nella riscoperta delle nostre tipicità, delle nostre tradizioni. L’agricoltura ha bisogno di innovazione, progresso tecnologico, ma non c’è innovazione senza tradizione”. “Viviamo un tempo nel quale si gettano le basi per una nuova forte alleanza tra le città e la campagna - ha proseguito - e anche in un settore come quello dell’agricoltura sono fondamentali il dialogo e la collaborazione tra il pubblico e il privato. Il cambiamento degli stili di vita, una nuova consapevolezza dell’importanza della qualità del cibo e la necessità di promuovere il made in Italy sono tutti fattori che rendono decisivo il ruolo delle città”.
Nel corso del suo intervento il sindaco ha parlato anche del compito che hanno le Istituzioni nel diffondere l’educazione alimentare e ha spiegato quanto viene fatto nelle mense scolastiche fiorentine: “Ogni giorno i 15 centri cottura della città preparano e distribuiscono nelle nostre scuole 23 mila pasti. Siamo stati i primi a puntare, dai tempi di Matteo Renzi sindaco, alla qualità e al territorio, tanto che oggi il 80% dei prodotti vengono dal mercato biologico e l’90% dalla filiera corta. Stiamo potenziando ulteriormente questo progetto con la collaborazione della Camera di Commercio”. “Finalmente questo modello è stato esportato in tutta la Toscana, ma dobbiamo allargarlo definitivamente a tutta l’Italia perché l’educazione alimentare parte dalla ristorazione pubblica - ha aggiunto -. È un dovere morale portare nelle mense delle scuole di tutta Italia i prodotti che vengono dai nostri territori. La vera educazione alimentare comincia dalla scuola”.
Intensa è la collaborazione tra Comune e Coldiretti nell’ottica di riqualificazione dei mercati cittadini: “Abbiamo detto sì al progetto ‘Campagna amica’ con un negozio permanente in un immobile che troveremo nella nostra città e dove porteremo il mercato di qualità; abbiamo detto sì al progetto di un mercato settimanale alle Cascine con l’aiuto anche della Regione e della Camera di Commercio di Firenze per fare conoscere ai cittadini e, soprattutto ai bambini, i prodotti della nostra terra e la ricchezza del nostro territorio e abbiamo detto sì alla creazione di un mercato della filiera corta toscana in una delle piazze del centro, ogni mese”. (fp)
Sostieni il tuo quotidiano Agorà Magazine I nostri quotidiani non hanno finanziamento pubblico. Grazie Spazio Agorà Editore