In particolare la sua attenzione si soffermò su un codice, il Notabilium, nel quale l’abate rodigino annota minuziosamente tutti gli accadimenti (dalle questioni legali a quelle edilizie) inerenti il Monastero nel periodo compreso tra il 1733 e il 1765. Il materiale raccolto costituiva una sorta di narrazione, quasi un racconto. Il Monastero, attraverso gli scritti di Rossi, e non solo, si raccontava, narrava la sua storia, si descriveva.
Il progetto è stato realizzato grazie alla combinazione di diverse competenze: CeDi onlus, associazione molto attiva nella promozione e nella valorizzazione del patrimonio storico culturale polesano, e Fondazione Banca del Monte di Rovigo, da sempre impegnata nel recupero e nella valorizzazione dell’identità storico-culturale polesana e negli interventi educativo-formativi. Proprio quest’ultima mission ha permesso la partecipazione della scuola e quindi dei giovani. Il programma di “Alternanza Scuola Lavoro” studiato con l’Istituto d’Istruzione Superiore Edmondo De Amicis, con gli indirizzi Grafico e Turismo, ha consentito di unire due aspetti fondamentali del progetto: creare una grafica più giovane e una comunicazione turistica, con particolare riguardo verso le generazioni under 20, e coinvolgere attivamente i giovani studenti in una esperienza formativa che permettesse di avvicinarli al mondo del lavoro e di riappropriarsi del patrimonio culturale del proprio territorio.
Il progetto “Il Monastero si racconta” si rivolge sia ai cultori della materia, per il rigore scientifico e la correttezza delle informazioni fornite, sia a tutti coloro che a vario titolo si recano nella struttura del Monastero, oggi sede del Museo dei Grandi Fiumi, sia, ancora, a chi non si è mai avvicinato all’ex complesso Olivetano quale invito a visitarlo. L’intento del progetto è, senza trascurare la funzione museale dell’edificio, quello di richiamare l’attenzione sul valore del “contenitore”, così ricco di storia e di cultura.
Concretamente il progetto consta di varie azioni didattico-informative. Innanzitutto, una pannellistica chiara ed esaustiva che sintetizza il lavoro di ricerca e suggerisce la suggestione dei luoghi dell’ex complesso monastico denominati “spazi ritrovati”. Un primo pannello informativo, collocato nell’androne d’ingresso, riporta le quattro fasi dell’evoluzione storico architettonica del Monastero dall’anno della sua fondazione (1255) al raggiungimento dell’impianto attuale (1755), la storia del monastero riportata da don Alessandro Rossi nel Notabilium con la riproduzione delle due pagine del codice e relativa trascrizione, e la disposizione degli spazi interni del piano terra così come si presentavano a metà del ‘700. Un secondo pannello, posizionato sulla vetrata che chiude la porta di accesso al piano primo, riporta le destinazione degli spazi interni di questo piano sempre riferiti alla metà del XVIII secolo. Oltre venti targhe, poi, costituiscono il percorso storico-culturale “Gli spazi ritrovati”, posizionate in corrispondenza di altrettanti locali, che riportano le destinazioni d’uso degli ambenti così come si presentavano nel 1755.
Inoltre, il progetto ha previsto la predisposizione di un QR code, posizionato sul primo pannello, che rimanda alla sezione “Il monastero si racconta”, ospitata nel sito web istituzionale della Fondazione Banca del Monte di Rovigo. Qui è possibile accedere ad informazioni dettagliate sul progetto e qui si può scaricare l’audio-racconto “I ricordi che serbo nel cuore. Trent’anni di storia letti attraverso la testimonianza di Don Alessandro Rossi, ultimo Abate di governo, nel suo Notabilium (1733 - 1765)”, a cura di Luigi Marangoni, Stefano Turolla e Donatella Girotto.
Il progetto, infine, ha visto la produzione di un depliant che, come per la pannellistica descritta, è stato ideato con il coinvolgimento dell’Istituto De Amicis, l’indirizzo Grafica per la progettazione e l’indirizzo Turistico per la traduzione in lingua.
Il progetto Il Monastero si racconta è promosso e realizzato da Cedi onlus e Fondazione Banca del Monte di Rovigo con la collaborazione di Comune di Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi, Fondazione Rovigo Cultura, Turismo e Cultura, CTG Centro Turistico Giovanile Veneto, Istituto Istruzione Superiore De Amicis di Rovigo e con il patrocinio della Provincia di Rovigo.
Domani aprirà la manifestazione Caro viaggiatore scrivi anche tu, tuo Alessandro Rossi, perfomance teatrale di e con Luigi Marangoni.
Seguiranno i saluti delle autorità e gli interventi dei rappresentanti degli Enti promotori e di chi, a vario titolo, ha collaborato alla realizzazione del progetto.
Al termine della presentazione in Sala Flumina, a cura del direttore scientifico del progetto, seguirà l’illustrazione della pannellistica e, successivamente, la visita guidata negli “Spazi ritrovati”, un percorso attraverso le destinazioni d’uso dei vari ambienti del monastero così com’erano alla metà del XVIII secolo.
Chiuderà la mattinata, a cura degli allievi di ENAIP Rovigo, una degustazione di piatti ispirati alle ricette di Bartolomeo Scappi, cuoco secreto di Papa Pio V, tratte dalla sua opera pubblicata a Venezia nel 1605.
Interventi di:
Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo;
Luigi Costato, presidente Fondazione Banca del Monte di Rovigo;
Giampiero Beltotto, presidente Fondazione Rovigo Cultura;
Elena Papa, dirigente I.I.S. Edmondo De Amicis di Rovigo;
Alice Faccio, rappresentante di CeDi Onlus;
Cinzia Girotto, direttore progetti speciali ENAIP Veneto;
Stefano Turolla, direttore scientifico del progetto.
E’ prevista inoltre la testimonianza degli studenti del I.I.S. Edmondo De Amicis di Rovigo che, nell’ambito del programma di Alternanza Scuola Lavoro 2015-2016, hanno partecipato al progetto.
Coordina Giorgio Lazzarini, segretario generale Fondazione Banca del Monte di Rovigo.
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