Uno studio dello Sheba Medical Center in Israele rivela come la quantità eccessiva di grasso negli organi addominali è associata a un rischio maggiore di sperimentare declino cognitivo.
La proteina GFAP potrebbe indicare la presenza di accumuli di beta amiloide nel cervello prima che compaiano i sintomi della malattia.
La scoperta è stata pubblicata su Frontiers in Aging Neuroscience e, secondo gli autori (un team di ricercatori cinese), apre la strada ad uno screening facile, veloce ed economico.
La scoperta è stata pubblicata su Frontiers in Aging Neuroscience e, secondo gli autori (un team di ricercatori cinese), apre la strada ad uno screening facile, veloce ed economico.
I dati dello studio condotto sul lecanemab e pubblicato sul "New England Journal of Medicine" hanno confermato che il farmaco, somministrato per via endovenosa ogni due settimane, ha rallentato il declino della memoria del 27 per cento in 18 mesi.
L'Aduhelm è il primo farmaco approvato in quasi vent'anni per una malattia che interessa milioni di persone e le loro famiglie: quasi 6 milioni di casi in Usa, 500 mila malati solo in Italia
Uno studio dimostra che gli estrogeni tendono infatti a sfavorire nelle donne l'utilizzo dell'ippocampo, la struttura cerebrale deputata alla formazione della memoria a lungo termine e all'orientamento spaziale.
SINdem: le restrizioni hanno portato alla comparsa di nuovi sintomi neuropsichiatrici nel 60% dei malati.
Castelli: il sindaco Barletta incontra gli assistenti sociali per discutere di sostegno alle famiglie dei pazienti con Alzheimer
Finale col botto delle tre giornate per celebrare la Giornata Mondiale su Alzheimer; convegno di spessore, qualificato, interessante, emozionante, queste le parole che serpeggiavano tra le maestose sedie della sala del Castello Aragonese, che per la serata - come si vede in foto con parte dei relatori e soci di Falantrha -, il Comune ha tinto di viola, il colore dell’Alzheimer.