L'acconto iniziale di 72 centesimi al litro "è motivo di insoddisfazione perché si trova sotto i costi variabili medi di produzione certificati dal recente studio Ismea elaborato per far luce sulla crisi del settore".
Coldiretti segnala "un'emergenza sociale senza precedenti nel dopoguerra provocata da pandemnia e crisi energetica".
Incontro Meloni-Berlusconi "in un clima di grande collaborazione e unità di intenti". Leader FdI parla alla Coldiretti: "Tema non è come compensare la speculazione sul gas ma come fermarla. Il lavoro che va fatto è per capire come possiamo intanto intervenire sui costi energetici di questo autunno". Lega: "Tempi rapidi per governo e su caro bollette".
Coldiretti lo definisce un metodo di etichettatura "fuorviante, discriminatorio ed incompleto" e lo accusa di "escludere dalla dieta alimenti sani e naturali". Ma ai francesi piace tanto.
Lo rivela una ricerca Coldiretti/Censis su dati Istat. A ottobre si è registrato il primo storico calo dal 2016 delle vendite online, in diminuzione del 3,7%, mentre recuperano terreno imprese operanti su piccole superfici (+5,8%).
Tante, secondo Coldiretti, sono le persone in povertà assoluta, un milione in più rispetto allo scorso anno. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro per il Covid.
La drastica riduzione dell'attività per la pandemia pesa sulla vendita di prodotti agroalimentari Made in Italy.
L'acconto iniziale di 72 centesimi al litro "è motivo di insoddisfazione perché si trova sotto i costi variabili medi di produzione certificati dal recente studio Ismea elaborato per far luce sulla crisi del settore".
Crolla del 38% quest'anno la produzione di olio di oliva Made in Italy che scende ad appena 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici. è quanto afferma la Coldiretti nel commentare le previsioni divulgate dall'Ismea per l'Italia alla Giornata nazionale dell'extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma, che ha dato inizio alla spremitura delle olive in Italia con migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per difendere nella Capitale il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea.