Giornata di terrore in diverse città, compresa la capitale Quito. Almeno 10 morti. Irruzione di un gruppo armato in uno studio televisivo a Guayaquil. Il presidente Noboa: "Siamo in conflitto armato interno". La polizia: è terrorismo. Gli Usa "estremamente preoccupati". Chi è Fito, il trafficante che tiene in scacco il Paese.
"Con questo accordo le mobilitazioni in tutto l'Ecuador sono terminate e insieme ci impegniamo a ripristinare la pace nel Paese": così recita il comunicato congiunto finale del presidente ecuadoriano, Lenin Moreno, e dei leader della protesta indigena, che in 12 giorni ha lasciato sul terreno sette morti, una volta raggiunto l'accordo.
Non si placano le proteste in Ecuador contro il presidente Lenin Moreno. Per il non giorno consecutivo i dimostranti, guidati dalle organizzazioni indigene, hanno marciato sulla capitale Quito scontrandosi con le forze di polizia.
È di due morti e quasi 600 arresti il bilancio degli scontri tra polizia e manifestanti in Ecuador, teatro dalla scorsa settimana di proteste antigovernative dopo il taglio dei sussidi al carburante.