Il gotha dell'Europa a Francoforte per l'addio di Mario Draghi alla Bce. "E' davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno", ha detto il presidente dell'Eurotower, intervenendo alla cerimonia per la fine del suo mandato e rifacendosi alle parole di Angela Merkel, presente fra gli altri capi di Stato e di governo, secondo cui "noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani".
"Dalla mia ultima audizione davanti a questa commissione lo slancio della zona euro è rallentato significativamente, più di quanto avevamo anticipato. Il Pil è ora previsto a 1,1% nel 2019, meno 0,6 punti dalle proiezioni di dicembre, e 1,2% nel 2020, meno 0,5 punti da dicembre": lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi nella sua ultima audizione al Parlamento Ue. Debolezza del commercio internazionale, incertezza legata al protezionismo sono i fattori principali, secondo Draghi.
Nuovo altolà sul debito da parte del presidente della Bce Mario Draghi, secondo cui lo spread in alcuni paesi sale quando si sfidano le regole europee. "Per proteggere le famiglie e le imprese dall'aumento dei tassi di interesse, i paesi ad alto debito non dovrebbero aumentare ulteriormente il loro debito e tutti i paesi dovrebbero rispettare le regole dell'Unione Europa", ha dichiarato Draghi nel corso del suo intervento allo European Banking Congress a Francoforte, sostenendo che "la mancanza di un consolidamento dei conti pubblici nei paesi ad alto debito pubblico aumenta la loro vulnerabilità agli shock, indipendentemente dal fatto che questi shock siano prodotti autonomamente mettendo in questione le regole dell'architettura dell'Ue o che arrivino attraverso un contagio".
Luigi Di Maio attacca Mario Draghi dopo il monito lanciato ieri dal presidente della Bce sull'aumento dello spread che sta incidendo sul capitale delle banche italiane. "Mi meraviglia che un italiano a capo della Bce si metta ad avvelenare ulteriormente il clima - ha detto il vicepremier ospite di 'Nemo' su Rai2 -. Stiamo facendo una manovra mai fatta prima, dalla parte dei deboli e non delle lobby e delle banche". Quindi ha aggiunto: "Stiamo mantenendo le promesse e non torniamo indietro".
Il serpente monetario guidato dall’italiano Mario Draghi sta tenendo unita la nebulosa Europa priva ancora di una carta d’identità che dia ai suoi cittadini la realtà giuridica dell’unità controllabile da ogni europeo.
Nei 60o dei Trattati di Roma, in tanti discutono di una comunità trasformatasi in Unione e in bilico tra una continua e sempre nuova vita, quella dai più auspicata, o la sopravvivenza da molti inseguita ma temuta.
"L'Euro è irrevocabile", sia perché "grazie alla moneta unica abbiamo creato legami che sono sopravvissuti alla peggiore crisi economica del dopoguerra" ma anche perché senza l'euro "il mercato unico non sopravviverebbe". Così nell'audizione in Commissione Affari economici e monetari del Parlamento Europeo il presidente della Bce Mario Draghi ha risposto - in maniera ovviamente indiretta - ai profeti dell'uscita dall'euro che promettono scenari mirabolanti di crescita economica.
Grilled by German lawmakers, European Central Bank President Mario Draghi has been defending its ultra low interest rates and other stimulus measures, which he said were a necessity.
La Banca centrale europea ha leggermente aumentato la sua previsione di crescita economica nella zona euro per il 2016, ma ha abbassato quella per il biennio successivo. Conservando le sue attese in materia d’inflazione.