Al momento questa è l'ipotesi più probabile, dice il leader di Italia Viva. "Se c'è un veto politico su di noi ne prendiamo atto. Dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte".
La corsa al voto è iniziata, tutti i leader si sentono pronti. E c'è ancora chi spera che dopo le urne, in caso di pareggio, possa tornare utile per palazzo Chigi proprio Mario Draghi.
Una regia politica dietro l'incontro a Roma fra i vertici degli 007 americani e quelli italiani. È l'ipotesi che Repubblica rilancia e che riapre il confronto fra i due ex premier.
Il processo politico dovrà essere ratificato dagli organismi di Italia Viva e Coraggio Italia, ma la strada è stata indicata e difficilmente ci saranno intoppi. Intanto si partirà con la federazione dei rispettivi gruppi parlamentari o dal “patto di consultazione”.
Il monito del leader di Iv: "Se si porta il premier come candidato allo scrutinio segreto, lo si elegge, perché esporlo a una bocciatura dell'Aula significherebbe perderlo sia per il Colle sia per il governo".
Il leader chiude la Leopolda: "A chi ci dice che siamo in contraddizione con noi stessi, ricordo che dieci mesi fa diceva 'o Conte o morte'". "Noi siamo ancora qui, non ci fate paura", ha detto Boschi alla Leopolda. Rivolta ai populisti: "Con una macchina del fango la mia figura pubblica è stata compromessa come donna, come persona perché non ci riuscivano a battermi a livello politico, come parlamentare"
Il leader di Italia Viva bolla come "squallide illazioni" le parole utilizzate dal presidente di M5s per commentare la vicenda della fondazione Open
La "rottura a tutto campo" con Italia Viva annunciata dal segretario dem non coglie di sorpresa nessuno: troppo grave il livello dello scontro andato in scena dopo il voto in Senato.
I dem puntano ad approvare il testo così come uscito dalla Camera, anche se questo dovesse comportare lo slittamento della discussione in Aula a settembre.