"L'uomo è diventato avido e vorace. Avere, riempirsi di cose pare a tanti il senso della vita. Un'insaziabile ingordigia attraversa la storia umana, fino ai paradossi di oggi, quando pochi banchettano lautamente e troppi non hanno pane per vivere". E' stato questo il forte richiamo del Papa nell'omelia della messa della Notte di Natale. "Betlemme è la svolta per cambiare il corso della storia", ha indicato il pontefice. Andare dunque a Betlemme, andare incontro a Dio: questo l'invito del pontefice. "La strada, anche oggi, è in salita: va superata la vetta dell'egoismo, non bisogna scivolare nei burroni della mondanità e del consumismo. Voglio arrivare a Betlemme, Signore, perché è lì che mi attendi. E accorgermi che Tu, deposto in una mangiatoia, sei il pane della mia vita. Ho bisogno della fragranza tenera del tuo amore per essere, a mia volta, pane spezzato per il mondo".
Riconoscere e preservare l’identitá e il valore universale di Gerusalemme come "Cittá santa per le tre religioni abramitiche": è il comune auspicio formulato da papa Francesco e dal presidente palestinese, Abu Mazen, durante un incontro in Vaticano, il primo dopo la decisione degli Stati Uniti di spostare da Tel Aviv a Gerusalemme la loro ambasciata.