Pubblichiamo quella che segue perché abbiamo partecipato al Pride2016 e volutamente non abbiamo ripreso quell’immagine che appariva fuori luogo ed ora lo scopriamo lo era anche per gli organizzatori. Ma confermiamo che non ci ha comunque scandalizzato.
Lettera aperta di Luigi Pignatelli, presidente di Arcigay Taranto, indirizzata a coloro i quali, sui social, hanno sporcato la bella immagine del Puglia Pride 2016, con istigazioni all’odio e all’omicidio
Gentili predicatori da social, vi consiglio di eliminare la foto trend topic che avete scaricato su pc e iphone, perché le vostre compagne potrebbero pensare che la simpatica performer sudamericana sia la vostra amante o, cosa ancora più grave, che voi siate suoi clienti. Se è qui da qualche tempo in tournée, ospite del magnaccia più famoso della città, di certo qualcuno dei miei concittadini avrà prenotato i suoi servigi. Chi potrebbe immaginarvi a letto con una persona transessuale o amanti del fetish e del sadomasochismo? Non io, che ho letto con attenzione ogni vostra singola “dichiarazione ufficiale”. Tuttavia c’è un problema: non ho avuto il piacere di conoscervi né so di cosa vi occupate nella vita. Centomila offese gratuite e l’incitamento all’odio e all’omicidio potrebbero farmi supporre che siate persone poco raccomandabili; ma non abbiate timore: io non mi fermo alle apparenze e ho voglia di stringervi la mano e confrontarmi con voi.
Tutte le testate giornalistiche ieri hanno raccontato la gioia e l’animo propositivo del primo pride tarantino, allegando alla cronaca e alle interviste istantanee colorate e festose, con la Città dei Due Mari che mostrava il suo volto più bello. Tra le foto pubblicate sui quotidiani, alcune ritraevano la persona transessuale di cui si discute da 24 ore e ne valorizzavano il look ispirato ad un musical americano. Nessuna critica negativa in calce alle immagini, solo la nota di un ex primo cittadino, mandante di una aggressione ad un circolo omosessuale nei primi anni ’90, che oggi crede di essere il corrispettivo locale di Benedetto XVI e che, quando il sottoscritto versava 200,00 euro a settimana alla emittente di sua proprietà per produrre la trasmissione “Salto nel buio” (da me scritta e condotta in diretta tutti i venerdì sera per una intera stagione nel 2013), non si è mai chiesto che spiegazione dare ai bambini alle mie riflessioni sull’educazione alle differenze.
Orsù, cordiali paladine e paladini del politically correct, supponete che noi organizzatori del Puglia Pride 2016 condividiamo l’atteggiamento della persona che vorreste vedere alla gogna? Credete che ci faccia piacere aver visto eclissarsi in un secondo (grazie ad un giornalista che da sempre insegue lo scandalo e che non ha neppure avuto il coraggio di rispondere alla mia richiesta di chiarimenti) i 3 mila volti di ragazzi, ragazze, uomini, donne, bambini, bambine, over 65 orgogliosi e orgogliose di se stessi e felici di sfilare con i propri sogni in bella mostra? Non aver letto un solo rigo sui marinai giocondi e le centinaia di famiglie (con papà comodamente in mutande) che ballavano sui balconi delle proprie case e poi, indossati i primi capi trovati, scendevano in strada e si univano al corteo? Vedere gettato alle ortiche, a causa di pochi secondi di irrefrenabile creatività di una perfetta sconosciuta, il lavoro di sensibilizzazione, informazione e formazione che le nostre associazioni portano avanti da tantissimi anni sul territorio (ed il giornalista di cui sopra ci conosce bene ed è per questo che trovo la didascalia che accompagnava la foto altamente diffamante nei nostri riguardi)?
Credete che a me abbia fatto piacere incrociare lo sguardo di un’anima turbata, costretta a convivere con una serie di drammi a cui voi non siete stati in grado di prestare attenzione ed ascolto? La risposta a tutte le domande è no.
A me fate più ribrezzo voi con la vostra ipocrisia, il vostro perbenismo becero, la vostra vigliaccheria, che vi fa strumentalizzare quell’unica sbavatura, vi trasforma in predicatori da tastiera e vi impedisce di scendere in piazza, il 2 luglio come in ogni altra occasione utile, per rivendicare#DueMariDiDirittiper salute, ambiente e lavoro in una Taranto che state lasciando morire.
Io non sono un eroe, sono la goccia che ogni giorno, con costanza e devozione, agita e nutre il mare, assieme a tante altre gocce. Dal 2004 ad oggi io ho recitato in mutande, in jeans, con abiti d’epoca, con un camice e con il burqa, ho posato nudo contro l’omotransfobia e la violenza di genere per diversi fotografi, ho fatto di tutto in teatro e nelle piazze, ho pubblicato libri, lavorato come editor, come insegnante, etc. Da due anni e mezzo sono il presidente provinciale di Arcigay, a vostro dire pacato e sensibile, che si veste in maniera “normale” e che sa lavorare bene con i bambini e con gli anziani; sono il presidente che per l’intera giornata di ieri avete chiamato in causa e dal quale pretendete scuse.
Io non chiedo scusa per la persona transessuale che vi ha suscitato orrore. Non condivido il suo atteggiamento provocatorio e in alcuni momenti irrispettoso nei confronti di noi organizzatori, che più volte l’abbiamo invitata a moderare i toni. Ma non la condanno. Il corpo è uno strumento politico. Il movimento omosessuale – di cui l’Associazione che ho l’onore di rappresentare è espressione ed il braccio più operativo, poiché presente in maniera capillare su tutto il territorio nazionale – nasce mezzo secolo fa con gesti simili a quelli compiuti dalla vivace creatura. Io non prendo le distanze da lei. Anzi, vi dico che oggi Luigi Pignatelli è quella persona transessuale, è quell’anima smarrita, è quello sguardo carico di sofferenza, rabbia e voglia di rinascita, è quella seconda pelle fatta di reti, che stringe la carne, soffoca il respiro, imprigiona e demonizza il sesso, il sesso che altri mercificano e da cui ciascuno di noi è nato e di cui ha bisogno per continuare a vivere.
“Vergogna” urliamolo a noi stessi e a noi stesse, ogni volta che ci arroghiamo il diritto di giudicare senza conoscere. Dobbiamo imparare a prestare ascolto a chi ha il coraggio di dichiarare a testa alta, con la stessa purezza e lo stesso entusiasmo dei bambini e delle bambine che hanno partecipato all’EveryBody Pride tarantino: “Io sono vivo! Io sono viva! Nonostante le brutture di un mondo in continua lotta con se stesso, un mondo non sano, un mondo che ha usato violenza su di me e continua ad usarmi violenza, un mondo che non mi ha ancora privato della capacità di amare, un mondo che continuo ad amare!”
Luigi Pignatelli, presidente provinciale Arcigay Taranto
Meno male che ci stanno i froci che hanno un po’ di fantasia: noi rivendichiamo la libertà di conciarci come ci pare e piace, di optare un giorno per un certo abbigliamento e il giorno dopo per un altro ambiguo, di portare le piume e le cravatte così come le guaine di leopardo e il biberon, le borchie, il cuoio e le fruste da leather queen, gli stracci sudati e bisunti da scaricatore di porto o l’abito di tulle Stefanacci formato premaman. Noi ci divertiamo a sbizzarrirci, pescando nella (prei)storia e nelle pattumiere, le tenute di ieri, di oggi e di domani, la paccottiglia, gli indumenti e i simbolismi che meglio esprimono l’umore momentaneo: come dice Antonio Donato, noi intendiamo comunicare anche mediante l’abbigliamento la “schizofrenia” che sta in “fondo” alla vita, dietro il paravento censorio del “normale” travestitismo. (Mario Mieli)
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Taranto 2 luglio 2016 - Due Pride, quello di Catania e di Taranto, sono in programma oggi, 2 luglio, per il quinto weekend dell’Onda Pride, la grande mobilitazione nazionale per i diritti delle persone lgbti convocata da Arcigay assieme alle altre associazioni del movimento omosessuale, lesbico, bisessuale e trans.
“Domani il nostro orgoglio sfilerà a Catania e a Taranto – dice Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay –, due splendide città del sud che ben rappresentano la vera e propria rivoluzione culturale che la comunità lgbt nell’ultimo decennio ha determinato nel meridione. Allo stereotipo di un sud arretrato la comunità lgbt contrappone la fotografia di un fitto tessuto di associazioni, visibili e forti, capaci di portare migliaia di persone nelle strade a rivendicare, con trasparenza, la propria identità e i propri diritti.
Questi due Pride sono quindi anche un modo per ringraziare le persone che negli anni, con perseveranza, hanno determinato questo cambiamento, che è innanzitutto un’iniezione di fiducia e un grande stimolo per continuare a lottare.”
Il Catania Pride partirà alle 17,30 da piazza Cavour per raggiungere poi in corteo il Teatro Massimo, dove si terranno gli interventi (info: www.cataniapride.com); il Puglia Pride invece è in programma domani a Taranto dalle 16.30: il concentramento è al Parco Archeologico delle Mura Greche (info: www.pugliapride.com).
L’Onda Pride è abbinata alla campagna #EverybodyPride che lancia lo slogan “la diversità ci rende uguali”. La campagna è stata studiata dall’artista e stilista Angelo Cruciani, già ideatore dei flashmob dei Pride di Milano e Svegliatitalia. Le immagini sono invece del giovane regista e fotografo spagnolo Sergi Planas da un anno operativo in Italia. Le immagini della campagna e le informazioni sulle manifestazioni sono raccolte nel sito www.ondapride.it
Riceviamo e Pubblichiamo
Il Pride 2016 che avrà a Taranto il suo evento finale vedrà la partecipazione di Enti e Istituzioni e organizzazione sindacal. Il M5S attraverso il Meetup Amici di Beppe Grillo ci invia un comunicato in cui prende le distanze da quanti, per mera propaganda partecipano alla manifestazione sui diritti. Ecco il loro comunicato.
Il prossimo 2 luglio avrà luogo a Taranto la giornata finale del Puglia Pride 2016, evento preceduto dalla Pride Week nelle varie città pugliesi.
Noi attivisti del Meet Up Amici Beppe Grillo di Taranto siamo e saremo sempre accanto a chi lotta contro tutti gli stereotipi e i pregiudizi su identità di genere e orientamento sessuale.
Sarà profondamente sentito, quindi, il nostro contributo partecipativo ad un’iniziativa che vuole difendere fondamentali diritti civili e lottare contro la discriminazione sessuale e la libertà individuale; manifesteremo così come strenuamente facciamo quotidianamente per difendere il diritto alla salute, al lavoro e ad un ambiente sano.
Dobbiamo prendere atto, però, che a patrocinare tale evento sono istituzioni e sindacati che a parer nostro vogliono sfruttare la manifestazione a fini propagandistici, avendole affiancato la difesa di quei diritti che, proprio loro, negano ad una popolazione che cerca ancora affannosamente un riscatto umano e sociale.
Pertanto, chi di noi parteciperà` lo farà convintamente ma a titolo personale,senza esporre simboli o bandiere, perché la nostra identità di Movimento, che si contraddistingue per le continue lotte sui tre capisaldi dell’umana esistenza, “ambiente, salute e lavoro”, non può essere confusa con quella di chi quei valori non rispetta.
Noi continueremo sempre ad impegnarci per tutti quei diritti che riteniamo continuamente minati da false piattaforme politiche e sindacali, che rivendicano solo sulla carta o nei cortei quei diritti sempre sbandierati, ma poche volte concretizzati.
Riceviamo e pubblichiamo integralmente nota dell’associazione Hermes Academy di Taranto
Sabato 2 luglio si terrà, per la prima volta a Taranto, il Puglia Pride, organizzato dal Coordinamento Puglia Pride (che vede tra le associazioni tarantine fondatrici Hermes Academy Onlus, Arcigay Taranto e TGenus), con il supporto dell’Ufficio Provinciale della Consigliera di Parità, CGIL, UIL, il patrocinio morale di Regione Puglia, Comune di Taranto, Comune di Bari e la collaborazione di Arci Puglia e tantissime associazioni.
La partenza è prevista dal Parco Archeologico delle Mura Greche (lato piazza Federico Fellini) alle ore 17.30.
Il tema cardine ruota attorno al trinomio salute, ambiente e lavoro.
Famiglia Margini, associazione culturale lombardo-veneta da sempre attiva in tutto il mondo nella lotta contro ogni forma di discriminazione e in difesa dei diritti civili, parteciperà all’evento sfilando con i volontari della Hermes Academy Onlus (con la quale ha collaborato ne “Il giro dell’Ilva in Burqa” nel 2013 e in “NonPerdono” nel 2016), le Super Burka Girl e con un gruppo di artisti riuniti. Tra questi, Noel Gazzano, artista e antropologa italo-americana, leccese d’adozione, nota anche per la recente performance di protesta che l’ha vista percorrere cento chilometri da percorrere a piedi, da Brindisi a Taranto, spingendo una barella con semi e piantine di canapa, per dire “no alla Puglia dei veleni”.
Un carro di Burka arcobaleno sfilerà per le strade di Taranto. Un cencio che riveste tutto il corpo dona la libertà di viaggiare all’infinito dentro se stessi. Il carro degli artisti sarà condotto da Vincenzo Fornaro, noto per il suo lavoro di fitodepurazione dei terreni mediante la canapa, e da Daniela Spera, chimico e attivista, fondatrice di LegamJonici, tecnico di parte nell’incidente probatorio contro l’Ilva. Il coraggioso Gay Pride vuole squarciare con un arcobaleno il velo di smog che copre Taranto e far sentire il battito della terra capace di scuotere il cemento e le lamiere.
“Le idee delle performance che propongo nascono dall’esigenza di rispondere ad uno stato di malessere, personale o sociale, per porvi, in arte, una soluzione positiva. – dichiara Grace Zanotto, fondatrice di Famiglia Margini – Come quando, in Matrimonio in burka di Aci e Galatea, il sindaco di AciCastello mi sposò con una donna in burka, risolvendo inghippi legali e mitologici allo stesso tempo. Taranto è la perla dello Ionio, la città a mio avviso, più bella delle terre di Puglia. Come una sposa bambina, Taranto è stata violentata dal credo dell’industria siderurgica e coperta con un velo di smog e cemento. Dopo la performance “Il giro dell’Ilva in Burka”, dove indossai il SuperDoctorburka*Palestine red Crescent Society e mi avvalsi della collaborazione del poeta e attore Luigi Pignatelli, è arrivato il “NonPerdono”, un film co-diretto con Roberto Marsella. Una dimensione ibrida tra video art e reportage, metafora della cura di una ferita ancora aperta, il Non Perdono, interpretato da Luigi Pignatelli, difensore del popolo e dei diritti umani che da generazioni sono stati cancellati sotto il benestare delle istituzioni, pone l’accento sulla perpetua convivenza fra la bellezza del territorio, ricco di sedimentazioni culturali ed architettoniche, con il dramma quotidiano di un presente derubato. La sfida per i diritti si riaccende con un nuovo lavoro.”
Riceviamo e pubblichiamo integralmente nota della portavoce del M5S al parlamento europeo Rosa D'Amato
PRIDE A TARANTO ANCHE NOI IN CAMPO PER TUTTI I DIRITTI, ANCHE QUELLO ALLA SALUTE
Contro qualsiasi forma di omofobia, contro qualsiasi gesto, parola, azione, norma che limiti il diritto di essere se stessi.
Contro la negazione dei diritti inalienabili. contro qualsiasi forma di discriminazione di genere, e sociale più in generale, io sono in campo.
Noi CinqueStelle siamo in campo.
Noi siamo per il NO a tutte le sfumature della discriminazione.
E da tarantina sono orgogliosa del fatto che mia città sabato prossimo sarà la capitale pugliese del Pride 2016, luogo della rivendicazione e della denuncia di una società che deve compiere ancora tanti (troppi) passi in avanti per il riconoscimento dei diritti di TUTTI.
Premesso ciò, non posso che evidenziare una profonda contraddizione politica negli stessi slogan che stanno accompagnando questa doverosa e opportuna giornata dell'Orgoglio Omosessuale.
Mi suona strana la parola Diritti se enunciata da chi a Taranto, proprio nella città che ospiterà il Pride 2016, calpesta ogni giorno alcuni dei fondamentali per la vita della comunità locale.
Io non posso scendere in piazza, seppur per nobili e condivisibili ragioni sociali con il sindaco di Taranto, con il governatore Emiliano, con alcuni sindacati, con chi rappresenta - insomma - tutto quanto abbia emarginato Taranto nei decenni, destinandola all'angolo della vita nazionale e al ruolo di soggetto passivo di logiche economiche e finanziarie che hanno distrutto il territorio.
Non sfilo in corteo con chi nega il DIRITTO alla VITA dei miei concittadini continuando ad avallare politiche industriali vecchie e dannose.
"...diritto al lavoro, alla salute, ad autodeterminarci, alla libertà, all’amore.." è lo slogan del Pride 2016 che avrà luogo a Taranto.
Sottoscrivo. Approvo.
Ma non posso rivendicare il Diritto alla salute con chi si adopera in senso opposto tutti i giorni, da anni.
Rosa D'Amato
Portavoce M5S al Parlamento europeo