ANNO XIX Marzo 2025.  Direttore Umberto Calabrese

Roma (Italia) - Italia ha reforzado los "sistemas de vigilancia y control de objetivos sensibles", afirmó hoy el ministro del Interior italiano, Angelino Alfano, que añadió que hay dispuesto un "plan preciso del uso de las Fuerzas Armadas en aeropuertos".

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París (Francia) – Francia no cederá ante los terroristas.
Lo ha asegurado Manuel Valls, en su primera comparecencia por la matanza de Niza, tras la reunión del Consejo de Defensa celebrado en El Elíseo.

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Venerdì, 15 Luglio 2016 15:18

Escenas de pánico y desconcierto en Niza

Niza (Francia) – El caos se ha apoderado de Niza minutos después de la irrupción del camión en un paseo cerrado al tráfico y abarrotado de gente.

“Ha llegado un camión y ha arremetido contra todo el mundo. No había seguridad y los bomberos han tardado en llegar 25 minutos, media hora. El camión estaba ahí sobre el paseo… Después le han disparado”, explica este hombre.

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Niza (Francia) - Al menos 84 personas han fallecido en Niza, en un ataque terrorista perpetrado con un camión. El autor se lanzó con el vehículo contra la multitud en el Paseo de los Ingleses (Promenade des Anglais) para provocar un atropello masivo, aprovechando que miles de personas se habían congregado para ver los fuegos artificiales de la celebración del Día de la Bastilla, la fiesta nacional.

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“Le strade della lealtà son sempre rette e l’ordine non può essere una pressione imposta alla società dal di fuori, ma un equilibrio instaurato dal di dentro”

Josè Ortega Y Gasset

Dopo gli attentati di novembre a Parigi, a Nizza, in quella che doveva essere una serata di gioia e di festa, il terrorismo torna a colpire in modo spietato: un camion di grandi dimensioni e di colore bianco, a una velocità di circa 80 chilometri all'ora e per molti metri, alle 22:30 di giovedì sera, ha travolto la folla che si allontanava dopo i fuochi d'artificio dei festeggiamenti per il 14 luglio, lungo la nota Promenade des Anglais, sul lungomare.

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Nizza (Francia) - Ancora terrore in Francia. Almeno 80 persone sono morte a Nizza dove attorno alle 22.30 un tir è piombato a tutta velocità sulla folla lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d’artificio per i festeggiamenti del 14 luglio.

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Nizza (Francia) - Si tratta di un attentato. Un camion ha investito la folla a più riprese a Nizza provocando almeno 73 morti. La Prefettura ha reso noto che ci sono almeno 100 feriti. Le autorità hanno immediatamente consigliato agli abitanti di non uscire.

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Nizza (Francia) - Ancora terrore in Francia. Almeno 60 persone sono morte a Nizza dove attorno alle 22.30 un tir è piombato a tutta velocità sulla folla lungo lungo la Promenade des Anglais, sul lungomare, al termine dei fuochi d’artificio per i festeggiamenti del 14 luglio.

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Venerdì, 15 Luglio 2016 00:35

Camion sulla folla a Nizza, 60 morti

Nizza - Un camion è piombato sulla folla a Promenade des Anglais a Nizza, durante i fuochi di artificio per il 14 luglio. Le autorità di Nizza parlano di "decine di morti", potrebbero essercene circa 60 secondo l'ultima stima diffusa dalla Procura.

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Lunedì, 04 Luglio 2016 12:01

Il posizionamento del terrorismo

Gli analisti di intelligence, gli esperti, i giornalisti in generale, i mass media ci raccontano di un fenomeno terroristico che esplode a piacimento, con connotati indefiniti e motivazioni indefinibili.

Tuttavia, nonostante gli allarmi e le legittime preoccupazioni, una organica decostruzione del fenomeno terroristico moderno, almeno nel dibattito pubblico, si ascolta raramente e questo non aiuta la conoscenza né il contrasto.

Il primo aspetto, naturalmente, è quello dePOSIZIONAMENTO dell’organizzazione terroristica nello scenario politico e relativamente al suo nemico.

Il problema è agevole, perché il terrorismo come tutte le organizzazioni e, di più, come tutte le organizzazioni politiche, cambia molto lentamente e nel corso di molti anni. A maggior ragione le organizzazioni terroristiche islamiche che, non avendo vissuto l’accelerazione sociale dei tempi prodotta in Occidente dalla rivoluzione industriale e dal mercato autoregolato, regolano la loro azione in un arco temporale molto più ampio, oltre una lunga vita e, addirittura, oltre un’epoca storica.

Questo aspetto della differenza dell’arco temporale di azione pone (impone e propone) una prima importantissima asimmetria:l’asimmetria dei meta-livelli.

Lo spazio e il tempo di un terrorista non è lo stesso spazio e lo stesso tempo nostro. Egli vive in un tempo politico totalmente diverso da nostro; futuro (come era per le avanguardie rivoluzionarie nostrane che anticipavano la rivoluzione) o passato (come è per le attuali formazioni fondamentaliste che reclamano il ritorno alla purezza dell’utero materno sotto forma di testo sacro). Per lo spazio è perfettamente il contrario: noi viviamo nello spazio immateriale della globalità, loro vogliono la fisicità territoriale della nazione. Attaccano le linee di trasporto e i luoghi di divertimento perché è lo spazio che loro non hanno. Non le auto, che hanno, ma i treni e gli aerei che non hanno; non le chiese, che hanno, ma ristoranti, concerti e stadi, che non hanno. Il contenuto è contrario, ma l’asimmetria è proprio la stessa.

Ogni terrorista convive con il suo stato diliminalitàpolitica costruito su meta-livelli spazio/temporali totalmente diversi da quelli dei suoi nemici.

Se non si parte da qui, dalla asimmetria dei meta-livelli, si capisce poco delle organizzazioni politiche, violente o pacifiste, fuori dal mondo Occidentale. Non è un caso, infatti, che quasi tutte le organizzazioni politiche arabe – anche quelle che prima erano laiche o addirittura comuniste – sono nate come organizzazioni terroristiche e successivamente si siano trasformate in movimenti politici legittimati. Non è un caso che quelle organizzazioni politiche siano così pesanti, durevoli e durature, profondamente radicate nella cognizione del proprio habitat. Da noi, invece, ogni 4 anni, da una elezione all’altra, un leader politico può sparire e con lui tutta intera la sua organizzazione. Ogni 8 anni, in media, cambia il principale interlocutore politico internazionale, in corrispondenza con la nomina del Presidente statunitense, e cambiano le strategie politiche nelle relazioni internazionali. Un Leader terrorista islamico, avrà visto passare almeno 4 o 5 diversi Presidenti USA e avrà vissuto almeno 7 o 8 nuove linee strategiche. Subito avrà imparato che, rispetto al suo obiettivo storico, l’interlocutore è indifferente e la strategia occasionale. Saprà che la sua principale risorsa è la stabilità, degli obiettivi politici e dei valori culturali, la regolarità della narrazione evocata altrettanto regolarmente dagli attentati mediatici. Quella permanenza, quella certezza, quel differente esserci oltre i meta-livelli spazio/temporali, nella indifferenza di esistere (come ogni mito) dentro i meta-livelli spazio/temporali, è la sua forza più attraente.

Per noi è perfettamente il contrario, direi per fortuna. Siamo mutevoli e provvisori, siamo presenti, esistiamo dentro il tempo e dentro ogni spazio, perfino dentro lo spazio immateriale del web. Il nostro esserci non è assolutamente indifferente e nessun morto è un martire, ma una vittima. La nostra forza di vita è interamente nella vita, non si proietta oltre di essa, non siamo invadenti sul futuro e scompariamo, senza amore e senza calcolo, per offrire agli altri che verranno il medesimo intero diritto ad esistere.

Se la loro esistenza è finalizzata alla loro essenza, la nostra essenza è finalizzata alla nostra esistenza.

Se loro hanno una assoluta e infinita verità, noi abbiamo una relativa e globale realtà.

Sono tutti effetti alternativi, volutamente alternativi per meglio confliggere, che derivano dalla asimmetria dei meta-livelli.

Se non si considera questo problema del posizionamento politico dei concorrenti e la consecutiva asimmetria dei meta-livelli, sarà difficile contrastare il terrorismo, perché sarà difficile capirlo. L’azione puramente militare, ad esempio, amplia queste differenze e rafforza l’organizzazione del terrore. Una nostra vittoria nel presente (e una loro sconfitta) espande il risentimento e rafforza l’esigenza della propagazione del terrore in uno spazio geografico superiore e in un tempo indefinito. La sconfitta tattica non indebolisce la strategia, la solidifica, proprio perché la proietta in un tempo diverso ed in altri terreni di confronto.

Per essere chiari, non dico che l’intervento militare non sia necessario. Anzi, al contrario. Se non ci fosse stato l’intervento militare ad alzare un barriera protettiva alla nostra precarietà, saremmo già tutti islamizzati. A rigore, senza questa protezione militare, non ci sarebbe nemmeno bisogno dei terroristi. I terroristi ci sono, perché i loro militari non ce la fanno ad esserci. Quindi la protezione militare è assolutamente necessaria. Dico che non è sufficiente. E che dobbiamo averla, sapendo che per certi versi è controproducente: e, rispetto al posizionamento dei terroristi nella asimmetria dei meta-livelli spazio-temporali, lo è.

La nostra debolezza, tuttavia, non sta in questo.

La nostra debolezza sta nel fatto che sono loro a gestire il posizionamento rispetto a noi, non viceversa.   

lion per agorà


La nostra azione, non militare intendo politica e comunicativa, è soltanto reattiva: o

Come si fa?gni nuovo attentato, nella rielaborazione del lutto, rafforza in realtà la narrazione politica della democrazia. Tutte e manifestazioni di cordoglio sono come la orazione di Pericle per i martiri della guerra del Peloponneso: una insuperabile occasione per estendere e rafforzare la narrazione democratica. Alla fine dimentichiamo i morti e ci restano soltanto, fortissimi, i valori della democrazia. Però, è soltanto una reazione. Lo facciamo soltanto dopo aver incassato un attentato. Dovremmo, viceversa, essere noi ad agire, prima ancora di dover reagire.

Non bastano le belle parole, ci vogliono i soldi.

Fermiamoci qui.

Per ora posizioniamoci concettualmente anche noi acquisendo il concetto del posizionamento delle organizzazioni politiche nella asimmetria spazio/temporale del terrorismo.

Vedremo dopo.

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