Dopo la più brutta campagna elettorale di sempre, fatta di reciproci insulti personali, bugie, accuse e controaccuse fra i due candidati in lizza, Donald Trump sta per arrivare alla Casa Bianca spinto da una cieca ondata di rabbia antisistema sostenuta da lui, parte di una ristrettissima aristocrazia del dollaro.
Washington - Gli Stati Uniti hanno espulso 35 diplomatici russi e chiuso due edifici di proprietà del governo russo. Fra di loro non c‘è l’ambasciatore a Washington, Sergei Kislyak.
Steve Bennon, Consigliere, Rex Tillerson, Segretario di Stato, Gen. James Mattis Ministro della Difesa, Betsy De Vos, Ministro della Pubblica Istruzione, Steve Mnuchin, Ministro del Tesoro, Gen. Micheal Flynn e Gen. John Kelly Ministri per la Sicurezza. Sono solo alcuni dei ministri che comporranno il governo del 45° presidente degli USA, Donald Trump.
Donald Trump rinuncia allo stipendio da presidente, 400mila dollari all'anno. Il magnate lo annuncia nell'intervista rilasciata a '60 Minutes' sulla Cbs.
di Michael Moore, regista americano da facebook.com
“Not my president”, un fenomeno mai accaduto a mia memoria, manifestazioni di protesta dilagano nelle grandi città degli USA dopo la sorprendente vittoria di Trump. Non il mio presidente, lo slogan significa “ Trump non mi rappresenta”.
Roma - L'ex modella slovena Melania Trump è ufficialmente la nuova First Lady americana e sarà lei la nuova inquilina della Casa Bianca dopo l'avvocato afroamericano Michelle Obama.
Washington - Entra nel vivo il processo di transizione Casa Bianca, dove il presidente eletto Donald Trump e la moglie Melania sono stati ricevuti da Barack Obama e dalla first lady Michelle.
L'elezione a sorpresa di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti non ha mancato di suscitare la reazione del mondo dello sport, molti i campioni che hanno voluto dire la loro, a partire dalla ex tennista Martina Navratilova, dura nel suo giudizio sul candidato repubblicano.
Roma - Abbiamo sbagliato, e di grosso; ora affrontiamo la realtà dei fatti e cerchiamo di sistemare le cose. Dopo l'uragano Trump, i media americani fanno mea culpa.