«Non basta raccontare una favoletta sui social e raccattare like, per nascondere le grandi criticità che attanagliano il comparto sicurezza e che da sempre denunciamo, soprattutto quando ad essere messa a serio rischio è la vita dei colleghi».
Il giovane palestinese di 11 anni è stato fermato alla frontiera con Melila e riportato dalla madre. Si è nascosto in un trolley della spesa per eludere i controlli nel tentativo di entrare in Spagna, e quindi in Unione Europea, a tutti i costi.
Ha ragione il Prefetto Gabrielli quando afferma che in un Paese civile non si può chiedere ai poliziotti di lavorare 10/12 ore al giorno per garantire maggiore sicurezza nelle fasce serali e notturne, attesa la cronica carenza di organico determinato dal blocco del turn-over che i governi hanno sentenziato negli ultimi 10 anni, offrendo loro in contro partita circa 4 euro all’ora.
Il Comune Montefiore Conca in provincia di Rimini organizza il presepe vivente e per quest’anno hanno deciso di coprire con un panno, nell’area predisposta per la scena, la targa commemorativa dell’ispettore di polizia Filippo Raciti con un panno.
Avviamo da oggi un reportage da Hong Kong dove si trova il nostro Sebastiano Casella. Da questa martoriata città-regione, che sta vivendo una sorta di autunno del potere più che una primavera, il reportage riporta lo stile della narrazione, come leggerete e quasi stride con la cronaca proposta dalle immagini raccolte dallo stesso cronista che pubblichiamo in calce all'articolo.
«Davvero indecorosa la scritta a firma anarchica, apparsa da qualche settimana sulla parete di un edificio in Via Bentivogli a Bologna e con la quale si invita a sparare alla Digos».
Paoloni (Sap): «Chi manifesta con la violenza deve assumersene le responsabilità. Plauso alla Procura e ai colleghi della Digos di Torino»
Paoloni (Sap): «In queste condizioni il tragico epilogo è dietro l’angolo» «Continuiamo purtroppo l’amara conta delle aggressioni nei confronti delle Forze dell’ordine. L’ultima in ordine di tempo, estremamente grave, è avvenuta ieri a Vercelli, dove ai colleghi si è anche rotta la fondina, oltre ad aver rischiato di essere accoltellati».
La una nuova truffa che viaggia sul filo del telefono si chiama VISHING. Il suo significato nasce dall’unione di due parole inglesi: voice, voce e phishing, i tentativi di truffa che arrivano sulle mail che ci chiedono dati personali e protetti.
Di Michele Sap: «Abbiamo bisogno di taser e garanzie funzionali». «Il taser avrebbe permesso di fermare subito quell’uomo riducendo del tutto il contatto fisico, senza rischi dunque, sia per gli operatori che per il soggetto stesso.